Giorno di audizioni “in contraddittorio” per i commissari straordinari di Asp e ospedali di Calabria. Giorno di verifica del lavoro svolto al cospetto di Agenas, così come stabilito dal decreto legge del 10 novembre del 2020 (numero 150) modificato proprio sul punto il 30 dicembre dello stesso anno (numero 181). Tutti a rapporto quindi e da quanto si apprende, informalmente, si sarebbe trattato di un cordiale e tranquillo contraddittorio di una mezzoretta circa che ha riguardato tutti i vertici di Asp e aziende ospedaliere commissariate. In alcuni casi Agenas avrebbe chiesto delle integrazioni, puntualmente inviate. Ma più o meno per tutti i commissari straordinari l’orientamento della valutazione pare indirizzarsi verso il segno positivo, al massimo non negativo anche se di ufficiale ovviamente ancora non può essere esibito alcun giudizio formale. Agenas quindi sarebbe orientata alla “promozione” di gran parte del lavoro svolto dai commissari di Asp e aziende ospedaliere calabresi, il giorno di audizioni non avrebbe sortito alcun effetto clamoroso al contrario. Anche se, va detto, questa valutazione arriva all’appuntamento con un resoconto che è in sconcertante ritardo di almeno 14-15 mesi. È scritto chiaramente infatti, articolo 2 comma 6 del decreto legge modificato n° 181 del 30 dicembre del 2020, che «il Commissario ad acta verifica periodicamente e comunque ogni tre mesi l’operato dei Commissari straordinari in relazione al raggiungimento degli obiettivi di cui al programma operativo 2019-2021. In caso di valutazione negativa del Commissario straordinario, ne dispone la revoca dall’incarico, previa verifica in contraddittorio. I Commissari straordinari decadono automaticamente dall’incarico in caso di mancata adozione degli atti aziendali di cui al comma 4 nei termini ivi previsti».
Ma di verifiche da quel momento neanche l’ombra, la prima doveva andare in “scena” non oltre il marzo del 2021 (ora peraltro è anche decaduto il programma operativo triennale 2019/2021 e del nuovo non v’è ancora traccia).
In clamoroso ritardo che sia arrivato, l’incrocio con le verifiche, e peraltro agenti tutti senza il nuovo programma operativo triennale, fatto sta che Agenas non sorprenderebbe più di tanto se ora dovesse presto o tardi ufficializzare una valutazione tecnicamente positiva per gran parte dei commissari di Asp e ospedali. Ma il commissario ad acta Occhiuto però, e non è certo questa una indiscrezione inedita, parrebbe orientato invece alla rotazione tra province dei vertici commissariali delle aziende (che in gran parte scadono naturalmente a novembre). E questo, ovviamente, a prescindere dalle valutazioni Agenas anzi persino precedendole. Per una semplice ma al contempo insidiosa ragione. Quanta razionalità vive in un trasferimento di un commissario in altra provincia se il governo ne ha valutato positivamente il suo operato nell’azienda in cui ha lavorato fin qui? E per converso, quanta razionalità sopravvive in un trasferimento in altra provincia di un commissario che potrebbe aver ricevuto esito negativo dalle valutazioni Agenas?
Della serie, e qui la razionalità pare invece rintanarsi tutta, i “bocciati” a casa e non trasferiti e i “promossi” a finire il mandato laddove si trovano…
I.T.