Censori del familismo…più familisti degli altri

Il caso Frammartino, "campione" di Cosenza

Nelle ultime ore la pubblicistica cosentina ha fatto nuovamente i conti con la piaga del familismo in politica, i “pacchetti famiglia” nei palazzi della politica e delle istituzioni. Non certo una bella storia.
Il caso Incarnato al Comune e il più recente caso Succurro alla Provincia, sia pure diversi tra loro e per questo diversamente trattabili, ripropongono il tema che in verità non è mai sparito a Cosenza. Tutt’altro. Basta solo volerlo trattare, il tema, ed è sempre attuale. Ma mai fidarsi dei censori però, dei moralisti. Peggio che andar di notte.
Sono costretto a mantenere l’anonimato per ragioni di decenza e opportunità ma la sostanza non cambia, vi racconto le gesta di uno dei censori di questi giorni, Mimmo Frammartino. Campione di preferenze a Cosenza con la passione per la politica e per il cambio di casacca.
Non molto tempo fa si è superato, in materia di familismo. Trattando in blocco uno dei tanti passaggi di sigle o partiti ha dato il meglio. Per entrare in Idm, Italia del Meridione, ha chiesto per lui la postazione di vicesegretario regionale, per la moglie quella di segretaria cittadina, per il genero quella di segretario dei giovani democratici. Il tutto ovviamente condito dalla postazione della figlia, capostruttura in consiglio regionale per 5 anni e 8 mesi.
Tutto legittimo per carità, trasparente. Frammartino del resto è persona per bene così come lo è la sua famiglia. Ha “solo” la passione della politica e dei “pacchetti famiglia” in politica. Può oggi essere lui censore dei comportamenti altrui?

Lettera firmata