Bortoletti si allontana dalla Calabria (senza essersi mai avvicinato…)

Il sub commissario alla Sanità che non si insedia da 5 mesi. Il braccio di ferro dentro l'Arma è ormai insuperabile. La lettera di Occhiuto a Draghi

Uno non vuol lasciare l’Arma, l’altro vuole che la lasci. Nel dubbio, e nel braccio di ferro, non si muove niente. Niente di niente.
Lo schema è sempre lo stesso da 5 mesi ormai. Bortoletti non vuole svestire i panni da carabiniere, il suo contributo alla sanità di Calabria lo intende solo da gendarme in grado. Il suo massimo superiore però, il grande capo, gradisce forse esattamente il contrario e cioè che ci si congedi e ognuno per la sua strada. Tanto le strade non si incontrano più e non è dato sapere perché mentre si sa benissimo che di Bortoletti in Calabria in panni civili, invece, non se ne parla. Ragion per cui ormai è più probabile un addio di Bortoletti al progetto Calabria, con buona pace di Roberto Occhiuto che ha quasi smesso di sperare nel contrario. Un addio paradossale, quello che si sta avvicinando tra Bortoletti e la sanità di Calabria. Perché arriverà di fatto, senza dirselo e con manovre di “superamento”. E perché Bortoletti, in ogni caso, non va via dalla Calabria per la semplice ragione che non ci è mai arrivato. Si è solo fatto a meno di lui naturalmente, fin qui. Con Occhiuto che evidentemente ormai aspetta che si consumino tutti i passaggi prima di indicare una svolta. Perché attendere oltre, ormai, rischia di essere solo esercizio di retorica. Per sbloccare la partita non è bastata una lettera a Draghi, da parte di Occhiuto. Né un colloquio con il generale e né uno o più di uno con il ministro Guerini. Niente da fare. La partita non si sblocca (dentro l’Arma)…

I.T.