Spunta Renzi a sostegno di Strada, (e quella bufera Emergency nel 2014…)

Ha sorpreso solo in parte la sortita dell'ex premier nelle ultime ore, «il governo lo nomini subito commissario in Calabria». Sei anni fa il caso della partita di beneficienza con la maglietta della Ong, poi fatta ritirare. La figlia Cecilia che lascia il papà e la presidenza, «non gradisce i soldi giunti dalle multinazionali...»

Pian piano che si fa Strada, o che non si fa “strada”, il caso del leader di Emergency diventa incontenibile per le cose di Calabria. E deborda, in un senso o in un altro. E se Morra “usa” l’architrave per minacciare il governo (ritorsioni con i parlamentari Cinquestelle sul decreto Calabria) ecco spuntare Matteo Renzi a tutto spiano a favore di Gino Strada. «Il governo lo nomini subito commissario in Calabria, oggi stesso». Un sostegno per certi aspetto a sorpresa quello dell’ex premier? Non tanto, o forse per niente. Perché le “incursioni” di Matteo Renzi nelle cose di Emergency non sono proprio inedite. Nel 2014 ha fatto molto rumore la sua presenza, con tanto di maglietta della Ong sulle spalle, ad una partita di benericienza. Anni della regnanza Renzi ma più d’uno all’interno della Ong non ha gradito finché non è scoppiata una specie di rivolta scissionista, culminata nella “cacciata” della maglietta dalle spalle di Renzi. Erano gli anni di «giù le mani e gli interessi dai conti di Emergency», urlava la cosiddetta base della prima ora. Base alla quale, di diritto e di fatto, ha sempre fatto parte la figlia di Gino Strada, Cecilia, fino a due anni fa. E già perché nel 2018 Cecilia Strada lascia clamorosamente il vertice della Ong ormai diventata internazionale. «Non avrebbe gradito i soldi giunti dalle multinazionali» il commento retroscenista e “interno” a margine della conferenza stampa. E la “slavina” degli scissionisti della prima ora non si è mica fermata alla figlia di Gino Strada. Altri soci e volontari «hanno lasciato la Ong che ormai opera in 18 Paesi e ha 3mila collaboratori» descrive “La Stampa” in quei giorni. Laciando intendere una diversa filosofia imprenditoriale che avrebbe caratterizzato man mano Emergency. «Non disdegna più fondi governativi italiani ed euopei o finanziamenti da parte di imprese private, le ultime in ordine di tempo Impregilo ed Eni» scrive ancora “La Stampa” nel provare a introdurre lo “strappo” della maglietta di Matteo Renzi alla partitella di beneficienza. Oggi l’ex premier prova a spingre l’ultimo chilometro per quello che si augura possa diventare il nuovo commissario in Calabria. E stavolta, con gli scissionisti che se ne sono andati a partire dalla figlia Cecilia, sarà più difficile che qualcuno possa levargli un’altra volta la maglietta se dovessero rifare una partitella di “benericienza”…

I.T.