«Ma il “pusher” di Cotticelli è lo stesso della Crocco? Oppure è lei la “spacciatrice”?»

Impazza sui social l'inevitabile seguito (tra l'ironico e il drammatico) dell'incursione di Cotticelli negli studi di Giletti. «Lei è fin troppo lucida nell'intervista su Rai 3, o fanno uso di sostanze diverse oppure è lei che la “vende”...». Cronaca, piena di sconcerto, di una nottata in Rete a rincorrere incredulità e rabbia. «Sceneggiata napoletana, ma Gratteri può dar retta a commedianti del genere?». «Ci manca Gino Strada ora in Calabria, così finisce a tarallucci e vino. Anzi, più vino che tarallucci...». E c'è chi, più seriosamente, incoraggia Zuccatelli, «ora hai in mano le forbici per tagliare i fili sporchi...»

È la notte da stropicciarsi gli occhi, nella Rete social di Calabria. La notte che non ti aspetti eppure c’è chi era convinto di averle viste tutte da queste parti. Proprio tutte, dal piombo di Fortugno in poi perché quando tocchi la “salute” tocchi il fuoco ardente. Ma un commissario alla sanità, diventato ex, che in diretta su scala nazionale si mostra hegelianamente “altro da sé” rispetto all’intervista su “Titolo Quinto” non era in preventivo. Un commissario che si fa confessione esoterica, «non ero io…». Oppure, «sto indagando con il medico, devo capire che è successo. Ho vomitato alla fine…». Mirta Merlino di mestiere fa spettacolo e informazione su La 7 e dovrebbe essere abituata alle kermesse ma questa non se l’aspettava. «Qualcuno potrebbe averla drogata?» chiede. E lui, «non lo so, non escludo nulla, stiamo indagando…».
E così, nella notte più incredibile di Calabria, ecco l’inevitabile “impazzimento” social. Dopotutto, scrivono in molti, «non dobbiamo più sentire e leggere niente…». Dopo pochi minuti sulle piattaforme principali è un susseguirsi di battute al veleno e c’è chi comincia proprio dalle radici di Cotticelli, «che vi aspettavate da uno di Pomigliano d’Arco? Una sceneggiata napoletana… È lo stesso paese di Giggino Di Maio del resto…». Ma è la “droga” paventata in studio da Giletti a mandare letteralmente in tilt la razionalità dei commenti. «La voglio pure io la roba somministrata a Cotticelli, così ammazzo qualcuno e dico che non sono io…». Oppure, «voglio conoscere il pusher di Cotticelli, deve essere roba buona…». Ed è proprio il ruolo “centrale” del pusher a richiamare, ironicamente e drammaticamente, una retorica social che per una notte ha potuto far finta di scherzare sulle macerie di Calabria…«Ma il pusher di Cotticelli è lo stesso della Crocco? Come mai lei è così lucida nel video di Rai 3? O fanno uso di sostanze diverse oppure è lei che la vende…». Chi l’avrebbe mai detto che nella notte più nera della sanità di Calabria, con il Covid che morde alle caviglie nelle corsie degli ospedali la narrazione, autorizzata in tv e in diretta, sarebbe planata sull’uso di sostanze stupefacenti al vertice dell’ufficio del commissario. È lo stesso Cotticelli, del resto, a prefigurare la possibilità che qualcuno abbia “sabotato” la sua mente prima di quella maledetta intervista, «stiamo indagando e andrò da Gratteri…». Già, Gratteri. Chissà perché si fa poi sempre il suo nome nelle giornate memorabili di Calabria, in ogni senso. E proprio a lui è dedicata una fettina di commenti social, della serie «ma uno come Gratteri può davvero dar retta a uno che dice di aver lasciato il cervello a casa prima di parlare in tv? Non corre il rischio Cotticelli poi di dover confessare il nome dello spacciatore?». Totò e Peppino, o il “medico della mutua” di Sordi, fanno un baffo all’esilarante nottata di Calabria. Anche perché, ad un certo punto e non si sa perché, spunta il nome di Gino Strada tra il serio ed il faceto. «Mandateci Ginone Strada, tanto questa terra è una emergency naturale ormai…». E c’è anche chi lo abbraccerebbe con più enfasi, trainato magari dall’effetto alcolemico. «Ci manca Gino Strada ormai in Calabria, così finisce del tutto a tarallucci e vino. Anzi, più vino che tarallucci…».
Si contano a centinaia e migliaia di commenti social alla notte più folle di Calabria. Occorre girare qualche pagina facebook più seriosa per rintracciare argomenti altri che non siano droga e alcol. La pagina “idonei graduatorie sanitarie 2.0”, per esempio, trova persino il tempo e il modo di fare gli auguri a Zuccatelli per il nuovo incarico al posto di Cotticelli.
«Buon lavoro commissario Zuccatelli, siamo sicuri noi della pagina Facebook Idonei graduatorie 2.0 che lei darà nuova luce alla sanità calabrese e che dia una svolta concreta in questa sanità malata, corrotta che da troppi anni vive in un limbo tenuto dai soliti burattinai. Zuccatelli, ora lei ha in mano le forbici per tagliare i fili sporchi, che gestiscono da anni la sanità pubblica calabrese..». È proprio la notte esilarante di Calabria…

I.T.