«Il Covid ha riabilitato i calabresi, ci siamo comportati bene»

Jole Santelli annuncia in consiglio regionale (per grandi linee) il suo programma di governo. «Non siamo stati incuranti delle regole e abbiamo avuto senso civico». «Calabria protagonista, oppure non ce la facciamo». Sanità, turismo, agricoltura gli assi portanti

Per una volta, e stavolta contava davvero assai, lo stereotipo del calabrese incivile e non adatto alle regole da rispettare può tranquillamente andare in soffitta. «Ci siamo comportati bene, la tragedia del Covid ha riabilitato i calabresi. Lo stereotipo ha fallito, abbiamo dimostrato di che pasta siamo e questa è rimasta sostanzialmente una terra no Covid». 65 pagine, più o meno 15 punti programmatici e un pacchetto di invstimenti da 1,7 miliardi di fondi europei. Senza andare troppo per il sottile, né sprofondare anche pericolosamente nei dettagli tecnici, Jole Santelli ha illustrato in consiglio regionale il suo programma di governo. Con un paio di paradigmi fissi in testa. «Calabria protagonista, oppure non ce la facciamo. O in grande o niente». E l’altro, di riflesso, «si deve cambiare per forza passo, non abbiamo altra scelta».

Dopo di che il confine tra slogan e documenti programmatici sta tutto nella sensibilità e buona fede di chi pronuncia, e di chi ascolta. Con una linea di credito comune in aula dettata dall’inizio della legislatura, dal Covid, e dal fatto che mai e poi mai questo consiglio regionale s’è mai sognato di ribaltare maggioranze. Se son rose, poi, si vedrà ma mai come stavolta le spine sono silenti e lontane. Ma nonostante tutto alcuni incroci delicati si intravedono già ad occhio nudo. Manco a dirlo, il primo, è la sanità. Se la sentirà Jole Santelli di andare fino in fondo? Accelerata sulla costruzione dei nuovi ospedali, annuncia. «Il programma di realizzazione dei nuovi ospedali, che registra ritardi enormi nell’avvio della fase realizzativa, sarà potenziato, ampliato ed affidato alla gestione di una specifica task force operativa». E ci siamo, su questo ci sono tutti. Altro poi è intuire il rapporto che instaurerà con gli erogatori del servizio sanitario regionale, con il commissario, con il governo. E non a caso le grandi manovre per portare in Calabria un pezzo da novanta come dg dopo Belcastro annunciano se non tempesta quantomeno armi pari contro l’istituto del commissariamento reiterato dal governo più giallo che verde prima e, in materia, ancora più giallo che rosso anche ora.

Per quanto riguarda la spesa comunitaria 1,7 miliardi di euro ma anche tante polemiche sui ritardi. «Come si può immaginare, ripensando al passato, di parlare di risultati e obiettivi di un bando se poi per avere i primi esiti passano 20 mesi? Dico questo pensando ai bandi passati sul turismo, ai bandi dell’agricoltura, pubblicati nel 2016 ed ancora inattuati».

Sui trasporti Jole Santelli annuncia il recupero della centralità del porto di Gioia Tauro ma anche la volontà di usare Ferrovie della Calabria per il ripristino di tratte turistiche. I punti più sperduti, da raggiungere, fanno parte del progetto “Freccia”.

Un po’ a centrocampo la gestione del welfare, tra Gallo che accelera per ripartire daccapo e Santelli che si concentra soprattutto sulla «Legge 328 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, è la definizione del Regolamento attuativo: quello attualmente in vigore è stato adottato sul finire della precedente legislatura, nonostante evidenti, gravi criticità cui questa Giunta, questa maggioranza di Governo intende porre rimedio con urgenza, nel dialogo con le parti interessate. Nessuna volontà di riportare indietro le lancette dell’orologio, com’è stato incautamente e strumentalmente sostenuto allorquando questa volontà è stata palesata: del resto, proprio nei giorni scorsi, ha trasferito ai Comuni capiambito più di 10 milioni di euro».

Capitolo caldo dei rifiuti, più caldo che mai. «La situazione è stata aggravata da una legge regionale che, per il periodo 2016-2018, ha vietato di fare nuove discariche e non ha dato soluzioni alternative efficienti; ragione per cui, al momento, a parte la discarica di Crotone rimangono ben poche soluzioni. Questo, oltre alle note inefficienze, ha dato luogo a piccole discariche abusive e soluzioni estemporanee che hanno favorito solo interessi privati e non di sistema. Incidere significativamente su una situazione di stallo in cui le strutture intermedie e finali mancano letteralmente non è pensabile in tempi brevi». «Bisogna quindi programmare ed implementare soluzioni che evitino le emergenze e tengano conto delle esigenze di ogni singola area della regione, che è eterogenea in morfologia, insediamenti e produzioni».

Sul turismo una buona fetta di partita da giocare. «Un ruolo importante vogliamo assegnarlo alla reingegnerizzazione e sviluppo dei servizi offerti dal Portale di promozione turistica regionale e all’Osservatorio turistico regionale. Il primo dovrà essere trasformato in uno strumento operativo per “costruire la propria vacanza” in Calabria e garantire il raggiungimento di un periodo di permanenza più lungo sul territorio regionale. Il secondo deve essere lo strumento operativo per leggere il presente ma soprattutto fare analisi di scenario sull’evoluzione dei consumi turistici, per consentire al nostro sistema di offerta regionale di innovare ed adeguarsi prontamente». Idem, come sopra, il settore delle imprese che ne fanno da traino. «È prioritario prevedere l’istituzione di una struttura dedicata all’attrazione degli Investimenti Diretti Esteri. Tale ufficio per la gestione dei temi dell’internazionalizzazione deve sovrintendere alle attività di incoming di eventuali investitori interessati al brand Calabria, assistere nelle fiere ed esposizioni gli attori Calabresi, candidare la Regione a tavoli internazionali di offerta di localizzazioni, promuovere la conoscenza del masterplan regionale delle aree industriali attrezzate».

Per quanto riguarda l’agricoltura ecco scendere in campo Fincalabra nell’accesso al credito, sia in fase emergenziale che strutturale. Poi la sfida più esponibile, trattenere i giovani in Calabria. «È nostro dovere trattenere i nostri giovani creando opportunità e spazi in ogni settore, in particolar modo nei settori ad oggi meno battuti: turismo, cultura, innovazione, trasporti, agricoltura, zootecnia; settori, questi, favoriti dai fondi europei e indirizzati specificamente dall’UE per la creazione di ricchezza soprattutto del Mezzogiorno, sfruttando a pieno il territorio e le sue risorse, materiali e immateriali».

Infine le sfide new generation, quelle imperdibili del futuro. Digitalizzazione e nuove “Promozione e reputazione” perché Santelli, su questa partita “esponibile” si gioca e fa giocare la faccia ai calabresi. «Puntare sulla promozione e l’immagine della Calabria nei suoi asset strategici: turismo, cultura, natura, saperi, enogastronomia e produzioni di eccellenza è la traccia da seguire per scrivere un nuovo racconto. Un racconto che passa dalla sua storia identitaria alla sua evoluzione, fino alla contemporaneità e che possa descrivere, grazie alle nuove tecnologie della comunicazione e anche con l’aiuto di registi e autori, le esperienze che la Calabria può offrire al viaggiatore e ai suoi abitanti, con immagini e suggestioni di vita quotidiana delle nostre campagne, dei luoghi simbolo, delle bellezze del paesaggio». Come? Affidandosi a mani esperte, le ennesime. «Abbiamo perciò pensato di istituire sin da subito, una U.O.A., un’ Unità Organizzativa Autonoma dedicata esclusivamente a questo settore; un ufficio / laboratorio di idee, una factory che possa fare sintesi nel comparto di promozione e comunicazione ad oggi disaggregato e che opererà in modo organico e unitario in materia di promozione. Un primo e importante passo verso una nuova forma di governance, necessaria per competere a livello internazionale». Ma non chiamatela taske force o cabina di regìa e men che meno “commissariamento” della reputazione. Quella se la giocano e la possono perdere solo i calabresi…

 I.T.