Non solo la richiesta (accordata) di essere subito sentito ma una corposa memoria difensiva a sostegno e integrazione di quanto già evidenziato. Memoria che i legali del consigliere regionale Giuseppe Aieta (Vincenzo Adamo e Vito Caldiero) hanno depositato questa mattina presso gli uffici della procura di Paola. Aieta, come si ricoderà, è indagato dalla stessa procura per presunta corruzione nell’ambito dei preliminari elettorali delle Regionali appena celebrate. Insieme ad Aieta sono stati iscritti nel registro degli indagati anche il sindaco di Acri e quello di Longobucco. Oggetto d’indagine, secondo quanto trapelato dalla stessa attività degli uffici di procura, la vertenza delle Terme Luigiane, notoriamente e periodicamente al centro della scena mediatica per le vicissitudini legate al contratto di affidamento da parte della Regione e del conseguente mantenimento del livello occupazionale. Secondo i legali di Aieta, Adamo e Caldiero, il loro assistito ha agito nell’ambito dell’assoluta liceità nell’ambito delle circostanze contestate.
«Alla memoria – scrivono Vincenzo Adamo e Vito Caldiero – sono stati allegati documenti ufficiali prodotti dal consigliere regionale e articoli di stampa, ad evidenziare l’attenzione dimostrata negli anni dall’onorevole Aieta verso il mantenimento dei livelli occupazionali presso le Terme Luigiane nonché la legittimità e congruità delle condotte poste in essere da quest’ultimo nelle altre vicende per le quali risulta indagato».
Indagine su Aieta, «si è sempre occupato delle Terme Luigiane»
I legali del consigliere regionale (indagato per presunta corruzione elettorale) depositano una «corposa memoria» ad integrazione della tesi difensiva