Se è possibile, e non era acontato tantomeno facile, Laura Ferrara sparge più benzina sulla ferita di quanto può fare una stazione di rifornimento. In termini di durezza e di perentorietà nei confronti del senatore Morra, presidente dell’Antimafia e “collega” (forse non per molto) dello stesso Movimento Cinquestelle che lei frequenta, non era facile andare oltre. Chi non sta con il professore Aiello non solo distrugge il Movimento ma ne è, a tutti gli effetti, fuori.
«Francesco Aiello – scrive Laura Ferrara, unico deputato europeo calabrese – è il candidato alla presidenza della Regione Calabria della coalizione civica del Movimento 5 Stelle. Chi prende le distanze da lui le prende dal Movimento 5 stelle e non voterà M5S il prossimo 26 gennaio». Della serie, senza Aiello non si possono frequentare retoriche e liturgie del Movimento. «Il senatore Nicola Morra – continua ancora Ferrara – che ricopre una carica istituzionale che implica ponderatezza, competenza e obiettività, non dovrebbe usare il proprio ruolo e la visibilità che quella carica gli attribuisce, per portare avanti lotte intestine e distruggere il Movimento 5 stelle in Calabria». Da qui al passaggio nel merito, al fango che Morra riconosce come pericoloso e intatto a carico di Aiello, per Ferrara è un attimo. «Non ci sono indagini a carico del professore Aiello, nè precedenti penali. E se si vuole porre la questione sul piano dell’opportunità, non si possono fare valutazioni, in politica come nella vita, applicando la proprietà transitiva. Continuando con una stigmatizzazione becera, si offende non soltanto il M5s ma tutto il territorio calabrese, al quale -così ragionando- non si concede nessuna possibilità di riscatto». I titoli di coda sono riservati allo slogan “liberatorio”. «C’è una Calabria che ha voglia di cambiare passo, di dare fiducia e di essere #LiberaDiCambiare. Abbiamo un programma da portare avanti e persone perbene che hanno voglia di realizzarlo».
Mica male come preliminare per la “visita” di Di Maio a fianco di Aiello. Uno spartiacque per il Movimento in Calabria, a quanto è dato di capire. Difficile immaginare un rimescolamento delle carte dal 27 di gennaio e questo a prescindere dal probabile bagno di sangue in termini elettorali. La diaspora interna stavolta è stata trascinata fino alle estreme e consapevoli conseguenze e sarà proprio Di Maio a prenderne atto. Chi ha “organizzato” il colpo mediatico contro Francesco Aiello sperava in una rimozione immediata da parte dei vertici del Movimento. Da qui l’istantanea mossa di Morra che un’ora dopo l’articolo apparso su “il Fatto Quotidiano” (il cugino del docente morto cinque anni fa e in odore di ‘ndrangheta) ha preso le distanze dal candidato e dal sostegno. Morra, con ogni evidenza, attendeva da lì in avanti una slavina di reazioni contro Aiello che non sono arrivate. Al contrario, solo sostegno al candidato e per finire la visita di Di Maio domani a fianco del docente Unical. A tirar le somme non è difficile immaginare come andrà a finire, chi sarà dentro e chi fuori dal Movimento dal 27 in poi. A meno che, ma questa è una scuola di pensiero retroscenista e velenosa che però circola, Morra non ha preferito chiamarsi fuori prima della batosta elettorale. E per certi aspetti, questo sarebbe pure peggio…
I.T.