“Quella che è stata erroneamente riportata come “autorizzazione, del Consiglio regionale, all’anticipazione di liquidità per la sanità calabrese” altro non è che un “normale” prestito che le Aziende sanitarie possono contrarre con la Cassa Depositi e prestiti, da restituire all’ Istituto erogante entro il 31 dicembre del 2019”.
Lo si legge in una nota a firma delle direzioni delle aziende ospedaliere di Cosenza e Reggio Calabria ”in relazione – è scritto – agli articoli relativi all’anticipo di liquidità anche per la sanità e alla presunta distrazione dei manager”.
Nessuno “spreco di risorse” – continua il comunicato – ma solo la valutazione ponderata, da parte di Azienda Ospedaliera di Cosenza e Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria della opportunità di accendere un mutuo per una situazione debitoria, che, allo stato, per quanto riguarda Ao Cosenza e Ao Reggio Calabria, è fisiologica e non registra ritardi di pagamento critici, salvo le situazioni debitorie per le quali è in corso contenzioso, ma che comunque restano esigue, sia nel numero che nel rischio espositivo da soccombenza. Alle valutazioni che hanno portato Ao Cosenza e Ao Reggio Calabria a non ritenere utile avvalersi del prestito negoziato dalla Regione Calabria, si aggiungono –è scritto ancora – anche le considerazioni scaturenti dal termine, brevissimo – fine anno – entro il quale restituire le somme anticipate; termine che rende particolarmente oneroso e di difficile gestione, un’anticipazione di liquidità che invece di concedere una boccata d’ossigeno, finisce con l’appesantire oltremodo i flussi di cassa, interrompendo l’andamento di un rendiconto finanziario che, seppure a fatica, sta riprendendo il suo ritmo fisiologico”.