“Noi siamo qua anche perché ci sarebbe dovuto venire qualcun altro che ha scelto di non venire. Che ha scelto il silenzio in questi giorni successivi all’omicidio. Ha scelto di far finta di niente, ha scelto addirittura in alcuni casi come ha fatto ieri il ministro Salvini la via della provocazione”.
Lo ha detto Matteo Orfini, presidente del Pd, che oggi si è recato nella tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove ha incontrato i lavoratori immigrati.
“Quando un ministro degli Interni – ha proseguito Orfini – arriva a dire che si’ forse verra’ quando troverà il tempo ma che non lo farà di certo in questi giorni perché preferisce andare a prendere la figlia a scuola che è a Como e quindi molto più vicino a casa sua e quindi molto più comoda, fa una dichiarazione aberrante, indegna non di un ministro degli Interni ma di un essere umano. Perché io ricordo al ministro Salvini – ha aggiunto il presidente del Pd – che quel lavoratore morto ammazzato ha una figlia di 5 anni che il padre non lo rivedrà mai più, il padre ha dovuto lasciare il suo paese d’origine per venire a cercare lavoro qua per riuscire a sostenerla, una famiglia che adesso è priva di ogni sostegno. Allora si può fare tutto, però su queste cose non si può giocare, non si può strumentalizzare, non si possono fare provocazioni – ha concluso Orfini – perché questo davvero e’ indegno del ministro degli Interni”.
“Ci tenevamo innanzitutto a portare solidarietà per quello che è accaduto, che è un fatto drammatico, l’omicidio di un lavoratore, un sindacalista, che cercava semplicemente di dare una mano ai suoi compagni di lavoro a vivere in condizioni migliori”.
Ha detto ancora ‘ Matteo Orfini. Orfini ha visitato sia la tendopoli “costruita secondo delle norme e dei criteri accettabili, tenuto conto che una tendopoli però non è mai e non può essere mai considerata una soluzione definitiva”, sia la baraccopoli a fianco “che invece e’ un girone infernale, è un luogo che non dovrebbe esistere in un Paese come l’Italia, in una delle principali potenze mondiali che partecipa al G7”.
“Noi in questi anni abbiamo tentato di affrontare questo problema, abbiamo fatto per la prima volta una legge contro il caporalato, una legge importante che sta consentendo di affrontare questa piaga e i dati ci dicono che inizia ad avere efficacia. Naturalmente affinché questo percorso continui c’e’ bisogno che anche chi ha vinto le elezioni se ne faccia carico. Che invece di dichiarare guerra ai migranti, dichiari guerra ai caporali e alla mafia”.
Ha dichiarato infine Matteo Orfini, presidente del Pd “Noi – ha concluso Orfini – questo ci aspetteremmo da un governo che ha davvero a cuore la sicurezza e non la propaganda”.
Con il presidente del Pd anche ii deputati Gennaro Migliore, Enza Bruno Bossio, Massimo Ungaro, Antonio Viscomi, dai senatori Teresa Bellanova e Ernesto Magorno e dal parlamentare europeo Andrea Cozzolino