Oliverio fa il grillino e Scura si becca una giornata no

In commissione Sanità Stato-Regioni primo incrocio ad alta tensione, sia pure non esclusivo, tra il ministro e la “coppia” di Calabria, il governatore e il commissario. Che tocca con mano che il vento è cambiato. Il presidente della Regione spara a zero su Lorenzin e il governo del Pd

Mario Oliverio e Franco Pacenza sono fuori lo stanzone, a discutere e non immaginiamo del più e del meno. Siamo nei preliminari e nelle intercapedini della commissione Sanità Stato-Regioni, tradotto significa il primo incontro formale (ieri) tra la regnanza di Calabria e il nuovo ministro della Salute, Grillo. I due discutono, il ministro non è ancora arrivato, c’è da mettere a punto il verbo e ingannare il tempo. Ad un certo punto arriva proprio lui, Massimo Scura. Poca confidenza e subito dritto a sedersi dentro al posto di Oliverio, al posto destinato solitamente alle Regioni. Il siparietto però non è questo, o non è solo questo. Perché quando entrano Oliverio e Pacenza in sala, cè da aprire i lavori visto che è arrivato anche il ministro nel frattempo, il governatore prende posto e parola al commissario al quale poi, al giro, non è stato addirittura consentito di intervenire. Una sostanza e una forma, alla prima della regnanza della salute di Calabria alle prese con i nuovi governanti nazionali. Scura tocca con mano cosa significa trovare inquilini nuovi a Palazzo, non è un dettaglio da poco. Ci si può anche aggiustare col tempo, se ci sarà tempo. Ma lapproccio è sempre duro. E questa è la forma. La sostanza è che alla prima parla solo la Regione perché si dà per scontato (e scontato non è affatto) che con la struttura commissariale ci sia in qualche modo del confine. Che uno lavori per laltro (e così non è affatto). Che il commissario sia da ausilio alla salute di Calabria e che il presidente sia il relatore e non che uno sia da controaltare allaltro, se non avversario del tutto. Detta in altri termini, per Scura ci vuole un altro giro ammesso che inizi in qualche modo a dialogare con la Regione. E hai detto niente.
Il resto della prima è Oliverio che fa il grillino e che non vede lora di gridare al tavolo che Lorenzin e il governo (ex) del Pd non erano il suo ministro e il suo governo. Della serie, eccomi qua più grillino che mai se dovesse servire. Quantomeno, questo il non detto del governatore, per scegliere insieme una sostituzione del commissario prima di subirla ancora una volta.
«La sanità in Calabria ha esordito Oliverio è commissariata dal 2010 e vive una situazione di particolare difficoltà che in questi anni ho più volte evidenziato con forza. Il commissariamento avrebbe dovuto assolvere un compito di supplenza rispetto alle inefficienze della Regione, ripianando il debito ma soprattutto costruendo un sistema sanitario regionale in grado di garantire i Livelli essenziali di assistenza, di interrompere il processo della mobilità passiva, di creare un sistema di prestazioni sanitarie degno di questo nome, di realizzare standard di qualità pari ad altre regioni italiane. A distanza di sette anni, purtroppo, non solo questi obiettivi non sono stati realizzati, ma la situazione si è ulteriormente aggravata». «Quando dico queste cose – ha aggiunto Oliverio – penso, per esempio, ad un dato su tutti, che è quello che riguarda la mobilità passiva. In questi anni siamo passati da 200 milioni di euro che la Regione erogava per prestazioni sanitarie fuori regione ad oltre 300 milioni di euro. Siamo di fronte ad una spirale di netto aggravamento delle condizioni del sistema sanitario in cui non solo non sono stati minimamente realizzati gli obiettivi prefissati, ma neanche i Lea vengono garantiti. I calabresi vivono, quindi, una situazione di grave difficoltà e preoccupazione. Basti pensare che da giorni sono state sospese anche le prestazioni che erano garantite dalla rete dei laboratori privati con conseguenze che vi lascio immaginare per l’utenza costretta a gravi disagi ed in molti casi a fare ore di fila per una prenotazione. È una condizione davvero mortificante e drammatica». «Le ho chiesto – ha proseguito Oliverio, rivolgendosi direttamente al ministro – un incontro urgente e la ringrazio per la sua disponibilità, perché questa situazione richiede un’attenzione che finora non c’e’ stata. Lo dico in modo chiaro, perché penso che rispetto ai problemi della sanità non debbano esistere bandiere da difendere o magliette da indossare. Ciò che conta è il merito. La situazione, non finirò mai di ripeterlo, è veramente insopportabile per una realtà che è parte di un Paese civile. Per fornirle elementi di merito più dettagliati le ho chiesto di fissare un incontro perché lei possa conoscere meglio la situazione e determinarsi di conseguenza, anche alla luce della nuova norma approvata dal Parlamento che regola situazioni sottoposte a piano di rientro». «Le chiedo di farlo al più presto -ha concluso il presidente della Regione- perché ritengo ingiusto non considerare la Calabria alla pari delle altre regioni italiane, relativamente al problema delle prestazioni sanitarie. Sono sicuro che la mia richiesta sarà presa in seria e immediata considerazione». Per il prossimo giro, quindi, Oliverio ha posto le basi perché si discuta quasi esclusivamente della cacciata di Scura. Poi toccherà a Scura ovviamente, in qualche modo prima o poi, dire la sua e alla fine il governo tirerà le somme. Tra Peppone e don Camillo non è mai finita che ci rimettevano tutti e due ma quello era solo un (grandioso) film…
I.T.