Nessun commissariamento per il Pd calabrese

Andrea Rossi: sono qui per provare a costruire non per distruggere

“La discussione di stasera ci deve aiutare a capire che se non c’è politica, se non c’è solidarietà e comunione d’intenti fra i gruppi dirigenti, non serve a niente l’organizzazione e la gestione del partito”. Con queste parole Andrea Rossi, responsabile nazionale dell’organizzazione del Pd, ha iniziato il suo intervento nella riunione con dirigenti ed eletti del Pd Calabria, che si è svolta ieri sera a Lamezia Terme.
Rossi ha spiegato nel suo intervento di aver accolto volentieri l’invito dei dirigenti calabresi per un confronto a tutto campo sul futuro del partito e di aver condiviso il percorso avviato in Calabria che ha portato alla formazione della commissione per il congresso. “Non sono qui per avviare commissariamenti, piuttosto per ascoltare i territori. Sono convinto che uno degli errori compiuti in questi anni sia stato proprio quello di aver perso il contatto con le articolazioni territoriali, non ascoltare i disagi e i problemi dei partiti regionali, a partire dal Pd Calabria. Dobbiamo fare uno sforzo insieme, dobbiamo capire come reagire a questo momento molto difficile.
Sono aperto a modalità innovative di organizzazione – ha aggiunto Rossi – e giudico utili anche forme sane di civismo. Parliamone tutti insieme
“ci dobbiamo rigenerare”.
“C’è bisogno di umiltà, di tenere i contatti con la società. E poi c’è da recuperare la solidarietà umana fra noi gruppi dirigenti. Abbiamo perso questo valore fondamentale in politica.
Senza solidarietà il partito non va da nessuna parte.
Dobbiamo tornare ad essere comunità politica. Questo è indispensabile.
Il punto di caduta del nostro ragionamento non è solo capire quando sarà celebrato il congresso regionale, ma di quali contenuti lo riempiamo. Dobbiamo alzare i toni e i livelli del confronto. Vi do un consiglio: tenetevi uniti nel rispetto delle regole e delle garanzie statutarie.
Mi piacerebbe sperimentare nuove forme di partecipazione democratica al partito.
Anche io sostenevo il superamento del tesseramento. Dobbiamo decidere il modello di partito che vogliamo porre in essere. Dobbiamo trovare il modo migliore per ripartire”.
“In questo momento, però, le anime di questo partito devono essere responsabili – ha spiegato il responsabile nazionale dell’organizzazione – Noi tutti dobbiamo avere a cuore prima di tutto la cura di un bene superiore rispetto al singolo destino personale: è il bene, appunto, di una comunità politica che è quella del Pd. Questo è il tema vero che dobbiamo porre al centro e del quale dobbiamo discutere con i nostri dirigenti”.

“Noi – ha aggiunto Rossi – avremo un incontro con i segretari regionali e Maurizio Martina. Vedremo a breve di fare un’assemblea nazionale nella quale si aprirà un percorso che implica due strade possibili: se si apre l’assise nazionale, sarà un’assise che coinvolgerà il territorio; e, quindi, prima il territorio e poi l’assise nazionale; se, invece, si decide di posticipare il congresso a dopo le elezioni Europee, avremo bisogno, comunque, visto che abbiamo dieci segretari regionali in scadenza, di organizzare il partito sul territorio, con i congressi che dovranno essere svolti entro la fine del 2018”.