L’iter di studio che ha portato all’approvazione della nuova legge regionale sul teatro, durato circa tre anni, dopo i «proclami politici» del governatore Oliverio, ad oggi «non ha prodotto alcun effetto sperato». Questa la denuncia che viene fatta pubblicamente nel corso della conferenza stampa iggi nel foyer del Piccolo teatro dell’Unical dal direttivo del coordinamento dei teatri calabresi.
«A fine giugno 2018 – hanno dichiarato nel corso della conferenza stampa – sono tantissime le azioni e gli atti da compiere al fine di rendere effettivamente operativa la legge nell’applicazione del primo triennio». Da qui la decisione del Coordinamento di rendere pubblica una situazione «estremamente grave» che «sta condizionando in maniera importante la nascita del tanto auspicato “sistema teatrale regionale”». «I ritardi, sommati alle promesse, stanno mettendo letteralmente in ginocchio le imprese teatrali calabresi, sia quelle storiche e consolidate che quelle neonate o “giovani”. Pretendiamo quindi, attraverso questa presa di posizione, un’assunzione di responsabilità da parte del governo regionale – ha concluso il Coordinamento – in grado di dare risposte concrete al duro lavoro e alla grande pazienza dimostrata. Tale iniziativa è quella che ci pare più opportuna e utile per perseguire l’obiettivo comune e non vanificare gli sforzi finora compiuti».
LA REPLICA DELLA REGIONE
Nei giorni scorsi, all’indomani di un comunicato stampa di fuoco del coordinamento dei teatri era arrivata la risposta dell’assessore alla Cultura, Maria Francesca Corigliano: “All’indomani della mia nomina ad assessore -prosegue la Corigliano- tra i primi atti compiuti ho inteso leggere e studiare proprio questa legge per appropriarmi di un iter che necessita di diversi passaggi. E’ davvero strano che il Coordinamento abbia deciso di affidare ad una conferenza stampa le sollecitazioni che avrebbero potuto trovare ampia e naturale accoglienza in un colloquio diretto. Personalmente non ho mai inteso sottrarmi alla richiesta di un incontro che sarebbe dovuto avvenire all’interno del Festival “Primavera dei Teatri”. Avevo chiesto soltanto – ha spiegato Corigliano – di differire di un giorno la data, ma non ho mai ricevuto né conferma all’appuntamento né ulteriori comunicazioni o richieste”.
“Devo aggiungere, d’altra parte, che la situazione non è affatto ferma o bloccata, come la si vorrebbe far apparire. In particolare, – ha spiegato l’assessore – rispetto alle residenze teatrali è proprio di pochi giorni fa la sottoscrizione dell’accordo con il Ministero dei Beni Culturali per il cofinanziamento del nuovo triennio delle residenze teatrali e dell’innovativo centro di residenza concordato tra Regione e Stato. L’accordo prevede l’emanazione di due avvisi pubblici per le residenze teatrali di imminente pubblicazione. Il riparto dei fondi tra Regione e Mibact, sancito solo poche settimane fa, consente di procedere alla definizione anche della spesa necessaria per la nuova legge regionale sul teatro nel suo complesso, per cui gli strumenti di attuazione sono in via di approvazione”.
“Auspico, comunque -ha concluso l’assessore Corigliano- maggiore serenità e collaborazione nel rapporto con il mondo teatrale calabrese e, soprattutto, intendo manifestare pubblicamente la mia piena disponibilità a forme di incontro, di confronto diretto, di dialogo e di rappresentazione di problemi qualora se ne ravvisasse la necessità. Sono fortemente convinta, infatti, che per garantire la crescita della nostra terra si debba prescindere da ogni tentazione di colpevolizzazione dei soggetti coinvolti, inquadrando le scelte nella dimensione che, nel caso specifico, è di grande valenza sociale e culturale”.