Le invasioni barbariche distrussero l’impero romano. Questo è il precedente storico a cui fanno riferimento coloro che credono che gli uomini, le donne e bambini che arrivano, su barconi fatiscenti e traballanti, dalle coste del continente nero, saranno i novelli barbari che annienteranno la nostra civiltà. E, quindi, fermiamoli, gettiamoli in mare, prendiamo a cannonate le navi cariche di miseria e di dolore, facciamolo con la Croce in una mano e il Vangelo nell’altra.
Il popolo che applaude il suo governo è ancora più stolto del governo stesso che oltraggia il diritto alla vita e svela così l’Attila che vive in ogni uomo che sostiene di pensare e agire in nome della civiltà o magari di un Dio tutto suo.
La nostra opulenza e il nostro alto tenore di vita affondano le radici nel fatto che noi derubiamo delle loro ricchezze e sfruttiamo le terre da dove questa povera gente fugge sulle barche della speranza.
Le legioni dei romani non fermarono i barbari. Dopo le invasioni ebbe inizio un nuovo mondo.
E, anche oggi, nessuno fermerà gli “invasori” perché chi ha fame deve mangiare, chi è nudo deve essere vestito, chi è malato deve essere curato. Questo è un diritto che trova fondamento nella nostra costituzione!
Poi, per chi crede, per dirla come il Cardinale Ravasi, quando saremo chiamati a “rendere conto di ogni parola o azione infondata”, troveremo qualcuno che ci dirà: “Ero straniero e non mi avete accolto”. E, allora, sì che saranno dolori infernali!
“Ero straniero e non mi avete accolto”. E allora sì che saranno dolori infernali ..
La strategia delle cannonate alle navi in vista...