Dimissioni in massa del direttivo e di alcuni iscritti della Federazione pensionati della Cisl del Medio Tirreno cosentino, per protesta contro alcune decisioni di natura organizzativa della Segreteria provinciale di Cosenza.
Si sono dimessi quasi tutti i membri del direttivo della Federazione pensionati della Cisl del Medio Tirreno cosentino, unitamente ad iscritti di lunga data, in segno di protesta per alcune decisioni, di natura organizzativa, prese dalla della Segreteria provinciale di Cosenza dello stesso sindacato. Una decisione grave e certamente clamorosa, maturata, così come si sottolinea, con grande amarezza, in una nota diffusa dagli stessi ormai ex componenti del direttivo dopo una partecipata una riunione svoltasi a Paola.
“Diciotto membri su venti del direttivo della Federazione pensionati della Cisl del Medio Tirreno cosentino e numerosi iscritti – si legge, infatti, nella nota – stanno abbandonando il sindacato Cisl dopo una militanza di oltre 40 anni. La sofferta decisione, maturata da più tempo, è avvenuta nel corso di una riunione tenutasi a Paola per protesta verso alcune decisioni di natura organizzativa della Segreteria provinciale di Cosenza”. In particolare, i presenti, nel corso della stessa riunione “Hanno deplorato la completa assenza di iniziative, da parte della stessa segreteria provinciale per tentare di risolvere le problematiche del territorio, specialmente quelle sanitarie”.
“Il sindacato provinciale – è stato affermato – non è mai intervenuto a sostegno delle iniziative dei dirigenti locali, per rimuovere ostacoli e disfunzioni che pesano sulla pelle dei pensionati. Non è più tollerabile assistere impunemente alla drammatica situazione di abbandono in cui versa il territorio sia sotto l’aspetto occupazionale e sia su quello sanitario. Le strutture sanitarie sono abbandonate a se stesse, senza un minimo di garanzia per la salute dei cittadini”. Pertanto, si ribadisce “Non è più tempo di proclami, ma tempo di guidare una vera protesta di popolo per rivendicare diritti e doveri verso i cittadini che sempre più sfiduciati scelgono la strada dell’emigrazione sanitaria, impoverendo una Calabria sempre più povera e abbandonata a se stessa. Non è più tempo di passerelle di cui negli ultimi tempi sono stati attori principali il sindacato e la politica. Siamo stanchi e non vogliamo essere spettatori inermi di tanta incuria. La misura è colma”.