Bevacqua: troppo facile abbandonare ora la nave del Pd

Leggo con un certo stupore alcune dichiarazioni sulla stampa e sui social media: giudizi senza appello sulla maggioranza PD in consiglio regionale che mi paiono francamente ingenerosi e, soprattutto, hanno il difetto di non distinguere con chiarezza, rischiando di condurre a comporre di tutta l’erba un fascio, facendo persino finta di scandalizzarsi per la fisiologica asprezza che, talora, caratterizza la dialettica politica. Per quel che mi riguarda, sarei pronto anche a chiedere scusa, se in questo risiedesse il problema. Ma il fatto in sé, invece, mi pare indirizzato alla strumentalizzazione e alla demonizzazione e mi fa stare tanto male da non potermi esimere di controbattere con fermezza alle pur legittime critiche. Sono perfettamente conscio dei limiti e degli errori compiuti dal PD calabrese: lo vado dicendo e scrivendo, quasi in solitudine, da sin troppo tempo e non ho alcuna intenzione di essere passivamente accomunato a metodi, abitudini e logiche di potere che non mi appartengono e che ho cercato di combattere, sovente pagando dazio. Chi si limita ad alimentare soltanto un clima negativo di critica priva di costrutto, credo che non aiuti né la partecipazione democratica né l’adesione a qualsiasi impegno politico. Conosco bene le difficoltà dell’attuale azione amministrativa e legislativa, perché frequento il territorio della mia provincia, quotidianamente e senza risparmio di energie. Non comprendo, invece, l’atteggiamento di coloro che, pur avendo rivestito e rivestendo tuttora ruoli di responsabilità, non si prodigano per accompagnare il percorso di quanti, magari alla prima legislatura, come il sottoscritto, avrebbero accolto di buon grado supporti e contributi in termini di idee, proposte e progetti, nonché l’aiuto nell’illustrare quanto prodotto e nell’aumentare nelle comunità la consapevolezza dei risultati raggiunti. Per dirla tutta, mi attendevo un sostegno e un impegno più diretto e franco da parte di tanti che avrebbero potuto fare altro rispetto al comodo stare a guardare alla finestra. Nell’esercizio delle mie funzioni di consigliere regionale e anche nella veste di presidente della Commissione Ambiente e Territorio, ho avuto modo di incentivare e contribuire a portare a compimento una mole legislativa programmatoria senza precedenti, raggiungendo l’approvazione di provvedimenti che la Calabria attendeva da decenni: sui trasporti, sui rifiuti, sull’urbanistica, sulla salvaguardia dei boschi, sul registro tumori, sulla rete ferroviaria ionica, sui finanziamenti ai borghi e ai centri storici. All’assenza di una cinghia di trasmissione adeguata che facesse da tramite con i territori, mi sono assunto il compito di supplire con un movimento come Zonadem che è riuscito a offrire un luogo di apertura e di dibattito anche a chi non ne poteva più dei riti e delle liturgie prive di senso dell’asfittica “vita” di partito. È troppo facile pensare di abbandonare la nave quando le onde si fanno alte: io non sono fatto così. La mia passione e il mio senso di responsabilità mi guidano a contribuire nel tracciare una rotta che non sia la deriva verso gli scogli.

 

Mimmo Bevacqua