Fusione dei Comuni, c’è chi chiede più chiarezza

“Adeguare la legislazione regionale sulla fusione dei comuni alla espressa volontà delle comunità interessate, semplificarne le procedure in funzione della sua effettiva ed efficiente attuazione, riconoscere il ruolo dei comitati referendari e chiarire, potenziare, rendere esecutivo il sistema degli incentivi”.

Sono queste le istanze contenute in un documento approvato alla unanimità dalla riunione congiunta delle delegazioni dell’associazione politico-culturale “Io partecipiamo”, impegnata sul fronte della fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, e del Libero Movimento Civico “Savuto Unito”, in attività sul territorio sud cosentino. Il documento sarà inviato ai presidenti del Consiglio, della Giunta e dei Gruppi consiliari della Regione.

Le relazioni sono state tenute dal presidente di “Savuto Unito”, monsignor Vincenzo Filice, dal presidente dell’associazione cosentina, Piero Minutolo, già sindaco di Cosenza, e dall’attuale sindaco di Altilia Pasquale De Rose.

Sono intervenuti nel dibattito: gli amministratori comunali di Rogliano, Teresa Cicirelli, e Antonio Simarco; Emilio Cozza, Angelo Coscarella, Salvatore Greco, Francesco Babila, Salvatore Allotta, Giuseppe Dodaro, Maria Pia Buffone, Pina Oliveti, Gaspare Stumpo, Carmelo Altomare e Ninì Ponterio.

I lavori sono stati coordinati dal giornalista Luigi Michele Perri. Tutti gli interventi hanno convenuto alla “urgente necessità” di una revisione legislativa della materia in aderenza alla crescente domanda fusionista e alla luce delle esperienze maturate negli iter istitutivi dei comuni unici di Corigliano – Rossano e di Casali del Manco”.

“Il numero eccessivo e la debolezza strutturale delle nostre autonomie locali – ha rilevato Minutolo – producono distorsioni e criticità nella programmazione e allocazione delle risorse finanziarie della Regione, le cui scelte sono spesso piegate a logiche microelettoralistiche e di campanile che fanno da apripista alla realizzazione di opere di discutibile interesse pubblico, talvolta incompiute, che hanno vanificato opportunità di decollo dell’economia regionale”.

“Urge – ha proseguito l’ex sindaco di Cosenza – un razionale ed efficace riordino istituzionale locale e territoriale che punti alla riduzione del numero dei comuni per aumentarne peso e capacità di risposta, conferendo loro gran parte delle funzioni amministrative attualmente in capo alla Regione”.

Il sindaco De Rose ha sottolineato l’esigenza di superare l’obbligo degli studi di fattibilità per affidarli alle competenze tecniche disponibili presso i comuni e presso la stessa Regione. Monsignor Filice ha rimarcato l’importanza dei comitati civici, deputati a promuovere la iniziativa popolare, che, il più delle volte, è finalizzata a rimuovere le “strumentali inerzie” di quelle amministrazioni, intenzionate a non dare seguito alle petizioni dei cittadini in violazione delle norme previste statutariamente nei singoli comuni.

“Ne discende la necessità – ha concluso monsignor Filice – di opportune quanto doverose revisioni normative che consentano di andare incontro ad una nuova cultura civica che si va affermando anche in Calabria”.