“A Rende non c’è più dibattito politico”

L'ex assessore Iantorno: i tempi sono maturi per superare questa fase storica

“Lunedì scorso è andato in scena e in onda l’ennesimo Consiglio Comunale utile soltanto al licenziamento di faccende burocratiche e amministrative in assenza totale di contenuto e dibattimento politico.
A parte la parentesi iniziale su una vicenda di politica internazionale, apprezzabile nell’idea di dare solennità ad un messaggio solidale, la quale, però, non solo non è riuscita ad esprimere unità, anzi ha registrato distanziamenti e dichiarate astensioni, ma è servita a rivendicare una tutela di diritti già ampiamente strumentalizzata.
Le questioni finanziarie e tributarie sono scivolate via sul piano tecnico e regolamentare e nessuna idea, nessuna proposta, nessun provvedimento concreto è stato solo accennato a sostegno di famiglie e operatori economici in un momento ancor più difficile rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Al riguardo, eccezion fatta per i buoni spesa ed i pacchi alimentari etero sostenuti, si invita almeno a copiare gli interventi messi in campo nella scorsa primavera senza addurre a difficoltà di bilancio ben note ancorché superate.
Sulle questioni urbanistiche, poi, sono emerse, per mero opportunismo, strane e preoccupanti alleanze a difesa di scelte sbagliate del passato perpetuate nel presente. Diretto è, ovviamente, il riferimento alla variante al PRG del 2001-2003, all’impianto dei PAU dal 2008 ed alla successiva predisposizione del PSC, argomenti sui quali continuano ad aleggiare dubbi di legittimità in assenza totale di trasparenza dell’azione politica e degli stessi atti amministrativi. Del resto si preferisce continuare a spostare in avanti dette problematiche e intervenire caso per caso mediante ricorso alla copertura consiliare. Occorre ritornare sul tema specifico a stretto giro. Evidenti appaiono così, pur con alcuni distinguo, le due facce della stessa medaglia, l’una il prodotto dell’altra in una innaturale continuità e costante ricerca del mantenimento dell’ordine costituito verso una deriva che sembra non aver fine ma, di certo, non è più tollerabile. Quello che ne viene fuori è il quadro desolante di una rappresentazione e di una rappresentanza della nostra città che non riesce ancora a svincolarsi da logiche personalistiche e proiettarsi nel futuro, confermando l’incapacità di rinnovarsi per affrontare le nuove sfide, intercettare le grandi opportunità e offrire una prospettiva che la pandemia impone pur nella sua drammaticità.
Ma i tempi sono ormai maturi per superare questa fase storica che dura ormai da troppo tempo e rischia seriamente di oscurare la storia e compromettere definitivamente il futuro di Rende”.
Cosi l’ex assessore del Comune di Rende, Pierpaolo Iantorno.