“Sull’alleanza PD-5Stelle decidano gli iscritti al PD con un referendum”

La riunione convocata ieri dal commissario regionale Stefano Graziano ha avuto il merito di rappresentare uno scenario politico inquietante.
Graziano non solo ha ignorato e non ha convocato tutte le forze del centrosinistra che hanno costituito la coalizione con la quale il PD si è presentato alle ultime elezioni politiche in Italia, ma ha dato vita ad una vera e propria alleanza mostruosa.
Con questa riunione si decreta l’autoisolamento del PD e la frattura con il campo riformista democratico e progressista. Il PD si ritrova insieme solo alle frange estremiste, notoriamente espressione di quella malattia infantile della sinistra di cui alcuni gruppi soffrono in maniera cronicizzata. Oltretutto, Stefano Graziano sta facendo tutto da solo, al massimo con la coadiuvazione di Giovanni Puccio.
Pur se il commissario è espressione responsabile della linea della segreteria nazionale dubito che Zingaretti o qualunque altro dirigente nazionale abbiano potuto dare l’ok e condividere una linea tanto involutiva quanto antistorica. Se così dovesse essere, vorrà dire che bisogna assai essere preoccupati della sorte del PD nazionale.
Temo che invece la realtà sia andata oltre la fantasia : il commissario pensa di consegnare il PD calabrese nelle mani del M5Stelle con la parvenza di una alleanza fantoccio al fine di occultare il dato che il vero e unico centrosinistra sta saldamente con il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.
Il rischio è che con questa pratica si sta liquidando il PD calabrese. In sostanza, Graziano sembra voler dire che l’alleanza tra PD e M5Stelle si debba fare ad ogni costo. A questo proposito non si accetta alcuna discussione e confronto. Poco importa dell’orientamento dei circoli e delle manifestazioni di rigetto che si vanno manifestando nei territori calabresi, da parte di settori significativi non solo del PD ma anche dello stesso M5Stelle. L’azione che fa intravedere, dunque, il commissario del partito è tesa a soffocare intanto il dissenso politico verso una scelta imposta e calata dall’alto, ma soprattutto a creare le condizioni perché il sacrificio del PD in Calabria possa valere una alleanza con il M5Stelle a sostegno di Bonaccini in Emilia Romagna. Poco importa se così facendo si regala il governo della nostra regione al centrodestra.
Io penso che sia insopprimibile innanzitutto un confronto nel merito del programma di governo contro ogni atteggiamento liquiditatorio di marca staliniana della esperienza sostenuta dalla attuale giunta regionale. Anzi i risultati raggiunti in questi ultimi cinque anni sono il punto di forza di un centrosinistra che voglia chiedere la fiducia per governare e puntare alla fuoriuscita della Calabria da una crisi storica strutturale ultradecennale per tentare di ridare una speranza a nuove prospettive di lavoro e di vita alle nuove generazioni. Ma soprattutto non è accettabile che su una ipotesi di accordo tra PD e M5Stelle non ne possano neanche discutere le organizzazioni territoriali di base. I militanti e i simpatizzanti del PD se così fosse dovrebbero intentare una class action nei confronti della gestione commissariale del loro partito. Ritengo che almeno la proposta di accordo PD-M5Stelle dovrà essere sottoposta al pronunciamento degli iscritti attraverso un apposito referendum. È chiaro che se dovesse essere apposto ancora una volta il diniego, dopo il veto sulle primarie, ci troveremmo difronte non solo alla negazione dei principi fondativi del PD ma ad un atteggiamento assai schizofrenico di un partito che nella ultima riunione della direzione nazionale ha annunciato di voler attuare una riforma organizzativa fondata soprattutto sulla garanzia della partecipazione attiva degli iscritti nelle scelte e decisioni più significative della propria azione politica. Tutto ciò, ovviamente, al netto delle continue rassicurazioni che Zingaretti sta ripetutamente fornendo sul fatto che da Roma non sarà imposta nessuna scelta precostituita ma che saranno i territori interessati a decidere come il PD si presenta alle prossime elezioni regionali.

Luigi Guglielmelli
Segretario della Federazione di Cosenza