Sanità, meetup Cinquestelle:  a Castrovillari ritardi e disservizi

 Vogliamo che l’ospedale vada a pieno regime. Pretendiamo di poterci curare nel nostro territorio, e non di dovere andare in Basilicata per trovare assistenza sanitaria e strutture adeguate. E’ inutile continuare con le promesse che non vengono mantenute. Tanto, sia chiaro, non ci arrenderemo ad una sanità precaria”.

Lo affermano, in un comunicato, gli attivisti Cinquestelle della città del Pollino. “Registriamo con estrema amarezza – dice il meetup – un progressivo peggioramento dei disservizi gia’ verificati. Nessuna delle questioni affrontate nel corso dell’incontro tra cittadini, responsabili della sanità locale ed istituzioni ha trovato, ad oggi, una soluzione quantomeno accettabile. Basti pensare alle sale operatorie (nuove) mai entrate in funzione, al reparto di ortopedia che, nonostante la nomina del primario, non è in grado di fornire al cittadino i dovuti servizi; ancora, ai reparti sull’orlo del collasso per problemi legati alla mancanza di personale, mancanza destinata ad accentuarsi a causa degli imminenti pensionamenti. Ricordiamo, nella fattispecie, i reparti di chirurgia e broncopneumologia. Continuando, altri reparti sopravvivono con grandi difficoltà, ed è questo il caso del reparto di anestesia e rianimazione e del laboratorio analisi. Difficoltà che presto si accentueranno, nel periodo estivo. Ed a soffrire per tale condizione sarà sempre il cittadino che dovrà recarsi, ad esempio, in un pronto soccorso con serie carenze dell’organico medico, situazione resa ancor più grave dalla mancanza di operatori socio-sanitari (nel pronto soccorso come in tutto l’ospedale). Non abbiamo, inoltre, alcuna notizia su come e quando si realizzeranno quei servizi, previsti dalla programmazione regionale per lo spoke (Dca 64/2016), e mai attuati come: la neurologia, la lungodegenza, la riabilitazione, eccetera. Sul nostro territorio – concludono gli attivisti del meetup – siamo stati privati di un diritto costituzionale, quello, appunto, alla salute. Un diritto saccheggiato dalla politica a tutti i livelli. Siamo convinti che il sistema non abbia più le capacità e la credibilità per apportare un cambiamento”