Nel cuore dell’estate sul tavolo del commissario de Salazar arriva il grande allarme. Qualcuno, più d’uno, tarocca gli stipendi. E di lì a poco l’azienda ospedaliera indaga e ispeziona e sostanzialmente chiude il (suo) cerchio. Con tanto di scandalo. Sarebbe stato il dirigente responsabile del settore economico previdenziale, Renato Mazzuca, a segnalare al commissario de Salazar le gravi anomalie rilevate. Gli stipendi taroccati e fatti lievitare con indennità per lavoro notturno, prestazioni in giorni festivi e straordinari che non sarebbero mai stati effettuati. Nei giorni e nelle ore indicati, infatti, i dipendenti non risulterebbero presenti come si evinceva dal sistema di badge. A quel punto la direzione generale investe del caso la commissione di disciplina e così parte il procedimento. Ovviamente, manco a dirlo, tutta la documentazione è stata trasmessa alla procura che ha avviato un’inchiesta spedendo nella sede dell’Annunziata i finanzieri del comando provinciale, coordinati dal colonnello Giuseppe Dell’Anna.
Sono cinque, al momento, le posizioni anomale, le poste di bilancio che non tornano e che rispondono a dei profili di dipendenti. Avrebbero percepito indebitamente 101.000 euro, 66.903, 26.665, 42.159 e 7.825 euro. Tra i beneficiari vi sarebbe un consigliere comunale destinatario di indennità non dovute per 42.159 euro. Le verifiche compiute sia dai funzionari dellazienda che dai finanzieri avrebbero consentito di individuare la persona che materialmente ha compiuto l’accesso per “truccare” le paghe, un assistente tecnico. Il quale usando la propria password e il codice fiscale avrebbe lasciato tracce nel sistema informatico-compilativo. La procura, come detto, ha aperto un’inchiesta per truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita ma l’indagine non è semplice né minimamente sulla via del tramonto, oltreché tutta da dimostrare e consumare in ogni suo eventuale grado di giudizio. Discorso diverso invece per quanto riguarda l’iter disciplinare interno all’azienda. Qui i cinque dipendenti rischiano ben prima la sospensione cautelare e poi il licenziamento se le accuse dovessero trovare conferma.
Stipendi gonfiati all’Annunziata, il cerchio si stringe
La commissione interna avrebbe individuato chi "lievitava" le cifre e i 5 beneficiari. Un consigliere comunale avrebbe percepito oltre 40mila euro