Con tre distinte ordinanze nn. 341, 433 e 434 del 2023 il Tar Calabria sez di Catanzaro ha riaffermato il principio secondo il quale il diritto all’inclusione non può essere negato dalle istituzioni scolastiche nemmeno per vincoli di bilancio .
La magistratura amministrativa era stata adita dai genitori di tre giovanissimi disabili che avevano ricevuto da parte di un liceo musicale il diniego alla iscrizione . Le famiglie, assistite dallo studio legale Paolini di cosenza avevano chiesto un pronunciamento sul diritto del disabile con immediata sospensione dell’atto della scuola per consentire ai giovani di iniziare i corsi al pari degli altri alunni regolarmente iscritti . La decisione cautelare del tribunale è stata chiara e netta : la determinazione della amministrazione scolastica , conseguente alla regola ( fissata discrezionalmente e – secondo il tar – arbitrariamente ) di non consentire l’iscrizione di più di un alunno disabile per classe e di non istituire, vista la numerosità delle richieste , una terza classe per asserita insufficienza di fondi è illegittima .
Il tar ha sospeso i provvedimenti di diniego obbligando l’istituto ad iscrivere i minori disabili ed invitando la dirigenza a formare la terza classe .
Un principio di civiltà , più volte ribadito dalla Corte Costituzionale che la pubblica amministrazione non può disattendere perché vi sono diritti primari che non possono essere cancellati da esigenze di bilancio . Lo Stato deve garantire a tutti i cittadini , ivi compresi coloro ,che hanno bisogni educativi speciali ,l’inclusione nelle classi ordinarie con insegnanti di sostegno . Diritto costituzionale che non può essere recessivo rispetto alla mancata o insufficiente assegnazione dei fondi necessari per assicurarlo . In altre parole non e’ la ripartizione dei soldi fatta dalla politica che stabilisce quali siano i diritti inalienabili dei cittadini , ma il contrario : sui diritti inalienabili dei cittadini lo stato deve parametrare gli stanziamenti . Sui bisogni secondari può adottare decisioni discrezionali ma sui diritti di base che devono assolutamente essere uguali per tutti , come l’istruzione o la salute , no.
Il tema era stato posto in evidenza dalle famiglie dei giovani disabili ed anche sottoposto dal senatore Mario Occhiuto al ministro Valditara ma le istituzioni scolastiche non avevano ritenuto di trovare una soluzione o un compromesso ragionevole per salvaguardare le prospettive di vita dei minori disabili e delle loro famiglie .
L’ordinanza del tar mette , per il momento , un punto fermo .
Ordinanza storica del Tar: diritto all’inclusione scolastica non può essere vincolato al bilancio
La magistratura amministrativa era stata adita dai genitori di 3 disabili assistite dallo studio legale Paolini di Cosenza