Se non siamo alla contabilità “orale” (la metafora è tristemente nota per vicende ormai arcinote lungo lo Stretto) poco ci manca. Ma la sostanza rimane intatta così come l’attualità, e non solo lungo lo Stretto. Per chiudere i bilanci consuntivi 2022 delle Asp di Reggio e Cosenza la regnanza politica regionale e parlamentare (con affaccio sul governo) sta puntando ad una mossa da “campione”. Una specie di colpo di teatro con un clamoroso rinvio in calcio d’angolo della palla fino al 31 dicembre del 2024. Cioè a dire più di un anno e mezzo dopo dal momento che andavano chiuso ad aprile di quest’anno con termine poi fatto slittare al 30 di giugno. ma evidentemente non è aria ancora, non se ne parla e si lavora di fino. Decisamente in alto mare non solo la circolarizzazione del debito (perché aderiscono in pochi alla certificazione delle fatture?) quanto il contenzioso con Reggio e Cosenza in palese sofferenza e non è certamente questa una novità. Ovviamente il tentativo della regnanza regionale e parlamentare (con affaccio sul governo= è quello di far tana per tutti all’interno della speciale legislazione di Calabria, una sorta di rinvio collettivo per tutte le Asp e le aziende ospedaliere fino alla fine del 2024 per l’approvazione dei consuntivi del 2022. Di fatto una implicita ammissione di impossibilità attuale rispetto ad una normalizzazione dei flussi finanziari (presenti e passati) ancora lontana ma nel caso di Cosenza e Reggio con un’aggravante non da poco. Non manca infatti solo il consuntivo del 2022 ma diverse annualità arretrate sicché la manovra “romana” di fino sta puntando al capolavoro vero e proprio. Performare al massimo il patrimonio delle aziende così da iscriverlo a bilancio corrente. Come fosse liquido e sempre disponiblle il cemento armato rispetto all’oceano di euro che materialmente è uscito dalle casse di Cosenza e Reggio. Chissà in quale direzione.
Sarà mai possibile? A Roma qualcuno ci sta lavorando, dalla Calabria non mancano deputati tifosi del progetto…
Asp di Cosenza e Reggio in alto mare, contabilità (quasi) orale…
Si punta a performare al massimo i patrimoni per sanare i bilanci che mancano. Il "miracolo" di una proroga al 2024 per il consuntivo 2022