Un appuntamento atteso, quindi “teso” e non privo di parziali irritualità che descrivono in abbondanza quanto sia delicata la situazione. È l’incrocio in prefettura sulla vicenda Rende, il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al quale prenderanno parte (in forma esclusivamente “politica”) anche il sindaco di Cosenza (città capoluogo) Franz Caruso e il presidente della Provincia Rosaria Succurro. C’è da scommettere, invece, che vorrebbe parteciparvi anche il sindaco Manna in una sorta di dibattimento e contraddittorio ma rischierebbe di essere, questa eventuale presenza, decisamente oltre le convenzioni perché formalmente non è dato sapere quanto una “fascia tricolore” possa rimanere obiettiva ed estranea se oggetto del contendere, della riunione, è la diagnosi su un eventuale scioglimento per mafia del medesimo Comune amministrato. La prefettura del resto è parecchio “sul pezzo” a proposito della vicenda Rende e non a caso, incassata la relazione finale (più di 500 pagine e non meno di 2000 allegati), avrebbe espresso la volontà di un incontro “bilaterale” (in entrata, e in uscita) con la Dda di Catanzaro. Della serie, probabilmente, vediamo che altro avete voi in mano e noi nel frattempo vi mostriamo le nostre di consapevolezze dopo aver letto attentamente la corposa relazione della commissione dopo 6 mesi (3 più 3) di intenso lavoro. Al riguardo parrebbe che siano intervenute indiscrezioni documentate di persone a tutt’oggi vicine agli indagati. Ispettori della commissione d’accesso che hanno da poco lasciato il municipio di Rende e la stanza che era stata loro destinata per l’occasione, stanza ora occupata dal nuovo assessore ai Lavori pubblici Clelia Badolato. Un passaggio di consegne, intervallato dalle chiavi in mano della stanza al segretario generale, che di fatto nelle intenzioni della regnanza Manna dovrebbe coincidere con una sorta di messaggio mediatico urbi et orbi che tutto rientra nella normalità e procede di conseguenza. Senza essersi mai interrotto, peraltro. Vanno via i commissari Antimafia, rientra il sindaco al quale da poco è ora consentito di “valicare” i confini di Rende dopo il divieto di dimora, rientrano altri “pezzi” della squadra, c’è un nuovo assessore e via così, ovviamente disegnando da qui a poco anche nuove traiettorie di potere e di “euroscenari” (non perché di portata europea, ma perché pieni di quattrini) a partire dal Psc che sarà in grado di trasformare migliaia e migliaia di metri quadrati di veri e propri ruderi in terreni edificabili che a regime varranno un miliardo di euro. In attesa di sapere se questi terreni sono stati di fatto già impegnati, venduti o semplicemente in via di trasformazione Rende mostra l’immagine di sé quanto più “normalizzata” possibile. Una specie di ordinaria nave da crociera con tanto di affaccio sul gran ballo della città unica, del Psc e del policlinico universitario da qui a poco. Nella stiva della nave, invece, più che un principio d’incendio un vero e proprio potenziale Titanic con appuntamenti in “scaletta” che da metà aprile a giugno terranno il circondario con il fiato sospeso. Subito dopo Pasqua l’incrocio in prefettura sulla relazione della commissione d’accesso Antimafia (nel mentre l’inchiesta della Dda va avanti). Ovviamente percorso che si concluderà prima dell’estate con la posizione del ministro Piantedosi a cui tocca decidere (più che a lui a Salvini) se occorre proporre al governo lo scioglimento o no di Rende per mafia dentro il municipio. 500 pagine e più di 2000 allegati forse basteranno alla prefettura per farsi una idea in materia ma poi sempre dal ministro si deve passare. E questo solo per quanto riguarda il destino del Comune inteso come partita Iva perché nel frattempo il sindaco individualmente inteso, da poco nuovamente in sede, deve conoscere un nuovo Riesame dopo il pronunciamento della Cassazione (qui siamo sul versante Dda di Catanzaro) mentre a maggio a Salerno c’è da incontrare l’esito della sentenza per presunta corruzione in atti giudiziari (rito abbreviato, la procura ha chiesto 6 anni). Materie spinose e mesi via via sempre più caldi da qui all’inizio dell’estate per il sindaco di Rende Marcello Manna ma non meno adrenalinici per lo stesso municipio e per l’intera città perché potrebbe ritrovarsi nel cuore dell’estate con un inedito a queste latitudini, il primo scioglimento per mafia della storia di Rende. Il primo per una grande città dell’area settentrionale della Calabria. Il primo per quella che ormai in forma sbiadita qualcuno ricorda dagli annali come “l’Atene del Sud”, certamente quella che ospita il più grande campus universitario d’Italia.
Nel frattempo però, a due passi da una caldissima primavera con vista sull’estate, tutto procede in forma apparentemente tranquilla a Rende. Come niente fosse. Disegnando e immaginando ancora futuro…
F.R.