Le vicende — apprese dalla lettura dei quotidiani locali di ieri — connesse all’insediamento del Consiglio dell’Ordine ed all’elezione delle cariche ci inducono a qualche riflessione. Le recenti elezioni — che hanno visto fronteggiarsi tre liste, rispettivamente capeggiate da Vittorio Gallucci, Claudio De Luca e Ornella Nucci — hanno portato alla nomina di dieci consiglieri per ciascuna delle prime due liste e di una sola consigliera della terza lista, la stessa avv. O. Nucci.-Nel conto delle preferenze totali ha nettamente prevalso la lista Gallucci che ha raccolto 10.327 preferenze, mentre quella di De Luca 9.300 preferenze e quindi la prima ha totalizzato circa 1.000 volti in più su circa 2000 votanti e con uno score personale del Presidente uscente di 1.175 voti, record nella storia delle elezioni del Foro di Cosenza.-Una chiara indicazione che però, sembra possa finire per essere sterilizzata da accordi post elettorali secondo i quali De Luca e Nucci “si uniranno per formare una maggioranza consigliare che possa garantire una governance stabile, attiva ed efficiente per il prossimo quadriennio” per superare l’impasse “discendente dal pieno pareggio elettorale”. Fin qui nulla da obiettare (essendo le “aggregazioni” nella logica delle cose) ma i due avvocati aggiungono che “intendono avviare una piena compartecipazione gestionale del COA, avvicendandosi nel corso del quadriennio “.-In pratica, non un Presidente “stabile” per il quadriennio.-Ma un Presidente “a tempo” frutto di una intesa che — obiettivamente — sembra finalizzata più a soddisfare le reciproche aspirazioni che a rappresentare con pienezza di poteri e trasparenza rappresentativa gli avvocati cosentini.-Ma si sa, tutto è figlio del proprio tempo e così anche tra i difensori del diritto si innestano le pratiche che come noi registriamo da più parti si criticano quando vengono smaccatamente proposte e praticate in politica: “staffette”, “spartizioni”, “accordi di potere”, che di questo, sostanzialmente e se non si vuole essere ingenui o ipocriti, si tratterebbe.-I sostenitori di questo nuovo corso replicano e fanno sapere che niente di tutto ciò sarebbe vietato, tutto sarebbe -ed è -consentito sul piano delle regole, ma qualcuno fa osservare che forse la staffetta si presenta poco consona, sul piano etico per una categoria che fa della deontologia il suo totem identitario.-Noi che assistiamo, e che talvolta ci capita di entrare in una aula confidando nella difesa competente, efficace, determinata ed autorevole del nostro avvocato cosa possiamo dire, che non lo vorremmo sottoposto a condizionamenti ed ad interessi, ma libero, rispettato ed a sua volta rispettoso del voto del “suo” popolo, non incline alle pratiche che hanno condotto il Paese e le Istituzioni fino al punto di disaffezione e di indifferenza mai raggiunto sinora
Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza, niente di nuovo (e di irregolare…)
Consuete procedure di spartizione e stratificato "amaro in bocca". Ma procedure nella norma...