Le scriventi organizzazioni sindacali FP CISL e FIALS, a seguito della rottura delle trattative con l’ Azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza, per conto dell’ assemblea dei lavoratori del comparto comunicano lo stato di Agitazione.
L’ iniziativa di proclamare lo stato di agitazione nasce dalle seguenti motivazioni sotto meglio specificate.
Il diniego e rifiuto da parte della Dirigenza Aziendale di un confronto sulle problematiche poste in essere.
Si chiede pertanto al Sig. Prefetto di Cosenza, a norma di legge n 146/1990 e successive, la convocazione delle parti per esperire la procedura di raffreddamento dei conflitti.
Di seguito le motivazioni specifiche:
Le scriventi Organizzazioni Sindacali nel formulare la presente richiesta chiedono a Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza un intervento a tutela del personale infermieristico appartenente al reparto Rianimazione ed Anestesia, considerato che da più tempo è rimasto senza seguito il confronto con la Dirigenza del Dipartimento diretto e amministrato dal Dr. INTRIERI, tanto negli incontri pregressi, quanto nell’ultimo incontro tenutosi il 13/03/2023 e conclusosi con un nulla di fatto.
Nel confronto avuto, si voleva dirimere la problematica in atto, la dirigenza aziendale vuole utilizzare il personale della rianimazione in altri reparti senza un ordine di servizio specifico, oltre che privo di tutele legali per le ipotesi di responsabilità colposa e/o infortunio per il dipendente e senza formazione adeguata. Il tutto quindi riteniamo viziato da illegittimità.
Nonostante la ostentata disponibilità a porre rimedio al problema perdurante , evidentemente , come troppo spesso accade, nell’ A.O. di Cosenza si preferisce gestire l’emergenza con interventi approssimativi , piuttosto che adottare, fin da subito, comportamenti corretti e rispettosi dei diritti degli operatori che, a
ben vedere, riverberano i loro effetti sul destinatario finale del loro lavoro, vale a dire il paziente, generando di fatto le conseguenze negative che purtroppo assai spesso, diventano appannaggio della cronaca.
L’infermiere, senza ordine scritto, è costretto a prestare il proprio servizio, in altro ambito lavorativo e sotto le direttive di altri responsabili, adeguandosi ad una organizzazione differente da quella abituale o addirittura, operando nella necessità di gestire le urgenze e le emergenze, sfruttando soltanto le proprie conoscenze/esperienze di indubbia professionalità, ma caricato di responsabilità per il lavoro altrui.
L’incombente paura dell’errore, che nei fatti si riversa negativamente sul paziente, pesa in termini di possibile responsabilità addirittura sulla salute del dipendente; va da se che una prestazione lavorativa cosi inappropriata finirà, di certo, per logorare il lavoratore nell’equilibrio psicofisico e naturalmente , si proietterà come negatività sul paziente che rimane l’attore principale mal gestito.
Come sindacati di settore auspichiamo che possa esserci un risolutivo intervento da parte Istituzionale e la richiesta a Sua eccellenza il Prefetto Dott.ssa Ciaramella, potrà sicuramente indicare la strada maestra e conciliativa nei confronti di una poco aperta Direzione Aziendale.
Quindi il necessario e risolutivo intervento della Prefettura quale organo Istituzionale di garanzia nel concordare per una scelta operativa con il Commissario e con il Dipartimento di competenza, potrà fare da supporto per proposte e soluzioni nel merito che risolvano la carenza di personale. Quindi risolvere le problematiche relative alle strutture atte a governare le emergenze del Pronto soccorso (OBI – AREA HOPEN – PS) che tutt’ oggi sono state costruite con la sola figura dirigenziale ed in assenza di personale da utilizzare per coprire il servizio.
In questo quadro le scelte operate sulle linee guida poste da questo gruppo dirigente A.O. relativo alla riorganizzazione sanitaria attraverso il regolamento Aziendale Area del comparto, lasciano il segno, mortificano il personale tanto provato dalla Pandemia dal 2019 ad oggi.
A tal fine nella indifferenza Aziendale e difronte all’arroganza adottata nei comportamenti avuti, e in assenza di una disponibilità al confronto viene proclamato lo stato di Agitazione.