«Sciopero per la tutela dei diritti dei professionisti sanitari che operano in nel penitenziario di Catanzaro». È quanto annuncia la Federazione italiana sindacale dei medici uniti (Fismu) che, in una nota, scrive: «ha ripetutamente segnalato le gravi condizioni di lavoro in cui operano i medici nel carcere di Catanzaro». «A dicembre – si legge nella nota – è stato proclamato lo stato di agitazione, ma senza nessun riscontro adeguato», ed è per questa ragione che per Fismu, «il vaso è da considerarsi ormai pieno».
«I professionisti della medicina penitenziaria – spiega Francesco Esposito, segretario Nazionale Fismu – hanno un rapporto di lavoro disciplinato dal vigente Accordo Collettivo nazionale per la Medicina Generale che non viene rispettato, lamentano la carenza di personale medico all’interno della struttura carceraria con notevole appesantimento dei turni lavorativi; e spesso sono chiamati a supplire la mancanza di specialisti con compiti impropri. Ma non basta: altra nota dolente è il pagamento degli emolumenti dovuti e ancora non erogati».
«Nonostante siano state intraprese numerose iniziative con relative promesse di intervenire – aggiunge il segretario nazional Fismu – l’ASP di Catanzaro continua ad ignorare la problematica. La situazione lavorativa all’interno della struttura carceraria è oramai ai limiti dell’insostenibilità».
Fismu ha proclamato a dicembre lo stato di agitazione ma ad oggi nessun reale riscontro è arrivato dalle istituzioni interessate: «Il vaso è pieno – conclude Esposito – e non rimane che lo sciopero per la tutela dei diritti dei professionisti sanitari degli istituti penitenziari, non rimane che andare a una ferma protesta».
Carcere di Catanzaro, Fismu proclama lo sciopero dei medici penitenziari
Il segretario nazionale del sindacato dei medici Esposito: «Situazione ormai insostenibile per i sanitari che lavorano nel penitenziario»