Come anticipato da “il Fatto di Calabria” è decisamente improbabile la riconferma di Filippelli al vertice dell’Annunziata di Cosenza. Al suo posto Occhiuto avrebbe individuato Vitaliano De Salazar, manager catanzarese di nascita e romano di prestigio ma soprattutto “manager di Dio”, molto legato ad ambienti vaticani.
Vitaliano De Salazar è nato a Catanzaro il 16 Luglio 1962, è stato già alla guida dell’Ares 118, dell’Azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma, dell’Istituto nazionale malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” nonché commissario straordinario della Azienda Roma G. Laureato in Giurisprudenza, è docente universitario di Management sanitario e Diritto sindacale.
Nel 2015 la commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Rodolfo Lena (Pd con Zingaretti presidente) lo nomina Direttore generale dell’Azienda Roma G.
Curriculum importante quindi per Salazar e fuori dalle rigide contrapposizioni di partito anche se è decisamente in ambito Vaticano che è da intendersi il suo retaggio. Al pari di un altro “burocrate di Dio” già in esercizio (si fa per dire) in Calabria, Profiti.
Anche vicissitudini giudiziarie per De Salazar oggi funzionario dell’Arma, fatalmente va sempre così quando si tratta di gestione di salute pubblica. C’è l’ombra del danno erariale per lui nel 2016, il quotidiano “il Tempo” prima pubblica e poi rimuove la notizia. E c’è soprattutto una assoluzione fresca fresca di qualche mese, siamo a settembre.
De Salazar era accusato di corruzione e peculato assieme a un ex consigliere comunale. Il manager era finito al centro di una confusa vicenda giudiziaria che vedeva coinvolti anche alcuni imprenditori. Anche per loro le accuse sono cadute nel vuoto.
《Sono e sono sempre stato un galantuomo. E per questo voglio essere ricordato》il commento a caldo di Vitaliano De Salazar, assolto con formula piena dalla accusa di corruzione e di peculato, in sostanza uno scambio di favori all’interno della Asl. Per queste accuse De Salazar si è subito dimesso dal suo incarico alla Asl Roma 3. Una storia che lo ha profondamente segnato. Si è parlato di buoni carburante, auto, vacanze e servizi di vigilanza totalmente gratuiti in cambio dell’assegnazione di contratti di appalto. Un giro di scambio ben collaudato di cui, secondo gli inquirenti era intermediario Michele Baldi, ex consigliere regionale con la lista civica
Zingaretti, ex consigliere comunale Fi ed ex componente del cda dell’AS Roma. Baldi, secondo l’accusa, gestiva i contatti tra Vitaliano De Salazar e gli imprenditori sanitari. Il sistema di corruzione che si sarebbe sostanziato in una serie di scambi di favori evidentemente non è stato provato e dimostrato. O più semplicemente non c’è mai stato ed è per questo che De Salazar ha chiesto il rito abbreviato per essere giudicato. Perché la giustizia è lenta ma arriva. Ed è persino “divina”, come il retaggio del probabile successore di Filippelli all’Annunziata di Cosenza…
I.T.