Affari, politica, magistratura e quegli “abusi del potere” in un supermercato…

C'è di tutto un po' dentro un punto Conad aperto di recente sul corso principale di Catanzaro. Centro storico, zona che fa a pugni con i carrelli della spesa ma soprattutto con il piano regolatore e quello commerciale...

“Persone oltre le cose”. Spesso e volentieri poi però ci sono le “cose” oltre le persone se non addirittura le “cose” oltre le regole. Con buona pace del tormentone Conad.

Già, Conad. Iperbole nazionale del carrello della spesa che (suo malgrado) di tanto in tanto rischia di “inciampare” nelle sue diramazioni periferiche.

È il caso dell’ultimo punto vendita aperto nel mese di dicembre a Catanzaro, sul corso principale. Il “presepino” del capoluogo sparso tra colli. Area di passeggio e di marciapiedi e area ontologicamente lontana dagli affettati e dai detersivi rattrappiti in un carrello. Da queste parti, qualche settimana fa, il “pretore” Conad del circondario e cioè l’imprenditore Maurizio Mottola di Amato (al secolo, per autodefinizione stampata su Google, “uomo d’affari”) apre un supermercato di circa 700 metri quadrati con affaccio direttamente sul marciapiede (si può “ammirare” in foto).

Consigliere comunale uscente ed uscito (non è stato rieletto ed è entrato a Palazzo nella scorsa legislatura subentrando a partita in corso) Maurizio Mottola di Amato (altrimenti autodefinito su Google “uomo di affari”) non è privo di amicizie politiche importanti a Catanzaro. Ha fatto gara per entrare in consiglio con Valerio Donato, con cui intrattiene “solide” condivisioni nel mentre è professionalmente legato ad un altro consigliere comunale ovviamente della “cordata politica” di Donato, Gianni Parisi. È il suo commercialista, Parisi, ed è solo un caso (o forse non lo è affatto) che tanto Donato quanto Parisi non abbiano alzato le barricate alla visione del progetto del punto Conad sul corso principale della città. Tutt’altro semmai. E questo nonostante il supermercato nella zona “passeggio” griffato del capoluogo sia formalmente, ma anche di sostanza, fuori dalle regole.

Già, è proprio così. Nel corso dell’ultima commissione comunale competente qualcuno giura d’aver sentito urla passeggiando da quelle parti. «Ma che state approvando? Ma siete pazzi? Agli altri avete negato questo permesso e ora lo state concedendo?». Più o meno lo stesso mantra che, in forma persino scritta, avrebbe autografato in diversi pareri un dirigente del settore Urbanistica.

“Persone oltre le cose”. E stavolta, pare proprio di capire, ben oltre le regole.

Il corso principale di Catanzaro è area cosiddetta “zona A”. Quindi, così come stampato nel piano regolatore e di conseguenza in quello commerciale, non è possibile avviare iniziative commerciali in aree superiori a 400 metri quadrati. Il punto Conad di Maurizio Mottola di Amato, invece, ne conta almeno 700 e anche qui per auto ammissione. E non è tutto. Perché il punto inaugurato prima di Natale è privo di doppia entrata e uscita, ve ne è una sola per tutti gli usi con evidente rischio e violazione della norma antincendio. Può bastare? No. Il punto non è dotato di barriere architettoniche all’ingresso, cioè dal marciapiede fino all’entrata. A dirla tutta qualcosa di simile a barriere architettoniche sono state avvistate all’interno ma il sospetto che siano state impiantate per agevolare carrelli e non “persone” resta molto forte.

Ma Maurizio Mottola di Amato (definizione Google “uomo di affari”) non poteva certo andare così per il sottile e proprio sotto Natale. Anzi, è una vita che per il “sottile” non ci va del tutto anche perché a dar retta alle malelingue e al chiacchiericcio tipico di Catanzaro gli sarebbe dovuta passare la voglia di fare impresa. Chi non ricorda, tra le frasi che il vento s’è sempre portate via a Catanzaro, i commenti sornioni a proposito della moglie che è giudice, Abigail Mellace. Icona gip degli anni di fuoco a contrapporre codici e regole contro lo strapotere inquirente di Gigi de Magistris. Magistrato severo e senza “sconti”, Mellace. Ai posteri se ci abbia più guadagnato o perso nel saldo finale in magistratura a consuntivo del “chiacchericcio” parentale sul corso principale della città capoluogo di regione. Anche Mottola di Amato ha avuto il suo ben da fare con de Magistris, tra querele e contro querele. Ma è storia vecchia ed è, soprattutto, tutta un’altra storia.

Altri tempi, altra città, e altro corso principale pieno di chiacchiere. Oggi il “corso” nuovo avrebbe dovuto inaugurarlo il sindaco Fiorita che invece, sulla carta e solo con apparente stranezza, tace sul punto Conad fuori dalle regole. Ma perché tace?

Punta alla “benevolenza” del duo Donato-Parisi perché magari immagina che presto o tardi (più presto che tardi) il terzo polo dovrà sostituire altri pezzi della sua attuale maggioranza? Chissà.

Certo è che il “cambiamento” Fiorita conviene che non lo faccia coincidere con il supermercato su corso Mazzini. La battuta, perfida, è dietro l’angolo. «Se è questo l’inizio…»

I.T.