Eccoli finalmente i decreti della struttura commissariale, guidata da Roberto Occhiuto, che stabiliscono i budget complessivi per l’acquisto delle erogazioni della sanità privata accreditata. Più o meno attesi da un anno, questi decreti, sono il numero 132, 133 e 134 (in basso si possono scaricare) di qualche ora fa, il 17 ottobre.
Ma, purtroppo per gli erogatori privati, il tempo è già scaduto per loro ancor prima di cominciare. Non si fa più in tempo, a leggere bene quello che ci sta dentro.
I Dca di Occhiuto infatti invitano i privati a sottoscrivere entro il 31 agosto 2022 i contratti, pena cessazione accreditamento dal 1 settembre 2022 (si può leggere in foto). Segno più che evidente che trattasi, quando è andata bene, di un copia e incolla rispetto a decreti precedenti.
Peraltro i decreti non utilizzano lo schema di contratto ma rinviano a quelli dei dca 178 e 179 del 2019 prodotti dalla struttura commissariale Cotticelli- Crocco.
Molto più attenta l’attuale gestione commissariale è invece rispetto ai tetti degli anni precedenti, ai quattrini da aggiungere. In questo caso si registra un aumento molto significativo e complessivo di circa 30 milioni per l’assistenza territoriale e la specialistica ambulatoriale, che poi dovrebbe essere più o meno la parte più “privata” o meno “pubblica” della più complessa sanità convenzionata, per intenderci quella ospedaliera.
Ma tant’è, se è per questo manca pure (se non soprattutto) il programma operativo triennale che equivale a dire che si sta costruendo una casa senza fondamenta, o una banca senza soldi veri dentro. Può esistere la distribuzione dei pani e dei pesci in sanità privata se non si conosce la spesa complessiva prevista per l’intero triennio? Evidentemente, per la sanità di Calabria, tutto è possibile. Anche siglare Dca che nascono già scaduti…
I.T.
