Contenimento della spesa? Razionlizzazione dei costi e persino Azienda Zero come centrale unica? Andiamoci piano, il pianeta “sanità di Calabria” ha i suoi tempi, le sue liturgie, le sue ostinazioni, le sue contraddizioni. E le sue Asp, qualcuna “gigante” in tutto, ma proprio in tu tto, come quella di Cosenza La delibera è pronta, deve essere solo firmata e pubblicata e una “penna” all’occorrenza (magari non priva di “ansia”) la si rintraccerà. In qualche modo. L’Asp di Cosenza, su “ostinata” iniziativa del commissario straordinario Antonello Graziano, non solo è più che intenzionata a “spezzettare” in forma anomala il mega appalto per pulizie e sanificazione di presidi e distretti territoriali di pertinenza quanto, e siamo alla delibera ormai pronta, è orientata a mettere sul piatto 2 milioni in più all’anno per Coopservice per 3 anni e per la stessa fornitura degli anni precedenti e con posti letto che evidentemente (come minimo) non sono aumentati in provincia di Cosenza. Anzi, tutt’altro. Quindi in totale 5,8 milioni all’anno per C oopservice (più o meno 3,8 la precedente spesa) per 3 anni e per un totale complessivo di 17,4 milioni con ben 6 di incremento netto rispetto alla base e alle forniture del passato. Coopservice, come è noto, è vincitrice dell’intero lotto Consip a cui l’As p di Cosenza ha deciso di aderire ma in forma “anomala”, come si diceva. Perché anzicché affidare tutto l’appalto e con dotazione in cassa delle risorse finanziarie via Alimena, sotto l’egida del commissario Graziano, decide di dividere in due la “mela”. C on la “polpa”, cioè pulizie e sanificazione dei presidi ospedalieri, a Coopservice così come da lotto Consip. E un altro affidamento, per così dire la “buccia”, ad altra impresa ancora (confermato in prorogatio) sempre per pulizie e sanificazione dei cosid detti distretti territoriali, poliambulatori e via così. Dove per “polpa” si intende più utili, meno dispersione logistica. La “buccia”, invece, è la copertura quasi proibitiva della medicina territoriale da Praia a Mare a Campora, da Cariati a Rocca Imper iale passando per San Giovanni in Fiore, Mormanno e via così (2.183.566,68 il costo annuo). Uno sdoppiamento di appalto senza precedenti e senza apparenti e formali ragioni e con evidente maggiorazione dei costi per l’ente pubblico, degli utili e degli aff ari invece per l’impresa privata destinataria della “polpa”. Ed è proprio qui che si infila l’anomalia al quadrato, tutta in quota Graziano. Non solo sdoppiamento dell’appalto con “polpa” a Coopservice ma ben 6 milioni di euro in più sul piatto per la coop emiliana. Che ovviamente, e ci mancherebbe altro, “ringrazia”. Di questi tempo poi. A cosa sono dovuti questi 6 milioni in più per 3 anni? È previsto (ma non ve ne è traccia, almeno all’apparenza) un aumento di qualità e quantità di fornitura? Oppure è in itinere un incremento di risorse umane? Chissà. A dar retta alle rappreseglie dei sindacati contro Coopservive, a difesa del personale esistente, la spuntano le perplessità in materia. Oppure ancora il commissario Graziano è risultato essere assai “sensib ile” al clima insidioso e confuso della campagna elettorale? Quel clima che stordisce finché non suona qualche “sirena”?
I.T.