“Rione Sanità”, cosa non s’è fatto per un “miracolo” alla Santa Lucia…

Giochi di prestigio tra Asp e soprattutto Regione. Autorizzazioni a tempi record (quando non retroattive del tutto), commissioni superate, date e leggi che non tornano. E la “ciliegina” del miracoloso accreditamento che rischia di fare a botte con la legalità. C’è anche tutto questo nelle carte della procura?

La “ciliegina” sulla torta che non porta con sé un odore incoraggiante è del 13 aprile di quest’anno, è già al comando della Regione e della sanità quello che dovrebbe essere “il nuovo corso” (ovviamente si fa per dire). La clinica (non clinica) Santa Lucia di Cosenza ottiene la “benedizione” della cosiddetta ”autorizzazione all’esercizio”, il vangelo per le strutture private che ansimano per l’accreditamento al sistema sanitario nazionale. È un certificato imprescindibile, ineludibile. L’autorizzazione per eccellenza. Senza non inizia nemmeno la partita ma per la clinica (non clinica) Santa Lucia di Cosenza cosa non s’è fatto per arrivare all’obiettivo. Anche strapazzare liste d’attesa e tempi che per gli altri sono biblici.

In un gioco più o meno perverso a 2 (Asp di Cosenza e soprattutto Regione) è tutto uno sconcertante itinerario tra commissioni superate, pareri scaduti ma sempre buoni da utilizzare, organismi del dipartimento che si muovono su “misura”.

Ma ecco cosa è successo nel dettaglio (e come è successo), diciamo quello che doveva accadere e che invece non è accaduto…

Una qualsiasi struttura sanitaria per poter avviare la sua attività, ai sensi della Legge Regionale24/2008, deve procedere così….

Va richiesta l’autorizzazione alla realizzazione (cosiddetto art. 8 Ter) al Comune di riferimento;
Il Comune invia alla Regione la richiesta di compatibilità con la programmazione sanitaria regionale;
Il dipartimento salute richiede all’Asp di competenza il rilascio del parere di compatibilità con la programmazione dell’Asp;
Segue il rilascio del parere di compatibilità da parte dell’Asp di competenza e il successivo inoltro di detto parere dalla Regione al Comune richiedente;
Successivamente al ricevimento del parere di compatibilità da parte della Regione il Comune rilascia l’autorizzazione alla realizzazione (art. 8 Ter);
A seguito dell’ottenimento dell’autorizzazione alla realizzazione la struttura richiedente realizza i lavori e solo alla conclusione degli stessi richiede l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria direttamente alla Regione;
A seguito di questa richiesta il dipartimento salute inoltra all’Asp di competenza l’avvio dell’iter per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio;
L’Asp di competenza invia alla struttura richiedente la commissione per l’autorizzazione al fine di verificare il possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge;
A seguito della visita, la commissione per l’autorizzazione redige verbale che viene approvato con delibera del direttore generale dell’Asp e inoltrato al dipartimento Salute della Regione per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio.
A seguito dell’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio la struttura può iniziare le attività sanitarie autorizzate;
Solo dopo due mesi dalla messa in esercizio la struttura può richiedere l’accreditamento delle attività.

Cosa è successo invece con la Santa Lucia? Dell’incredibile, si sono stravolte le regole più elementari. Vediamo le date indicate nel decreto dirigenziale, nr. 4084 del 13/04/2022 con il quale la struttura viene autorizzata all’esercizio:

L’autorizzazione alla realizzazione viene richiesta in data 23/07/2019;
Il parere di compatibilità viene rilasciato dalla Regione in data 28/02/2022;
Dopo 9 giorni, in data 09/03/2022, viene rilasciata l’autorizzazione alla realizzazione.
Finora tutto ok, ma qui succede dell’incredibile.

La Santa Lucia non fa nessuna richiesta di autorizzazione all’esercizio dopo aver ricevuto l’autorizzazione alla realizzazione, ma nel corpo del decreto che autorizza all’esercizio, viene indicata come richiesta per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio una precedente richiesta che porta la data del 04/12/2020 ben 2 anni prima del rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione (miracolo). Come guidare 2 anni prima di aver ottenuto la patente.

Ma cosa ancora ben più strana, anziché avviare la procedura che la legge richiede per il rilasciare l’autorizzazione all’esercizio, viene indicata una visita della commissione avvenuta in data 03/06/2021 e approvata con delibera nr. 669 del 09/06/2021 dell’Asp di Cosenza. Miracolo anche qui una delibera di un anno prima del rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione. Qui si va anche oltre, è come aver sostenuto gli esami della patente prima di aver compiuto i 18 anni.

Evidentemente per la Santa Lucia la legge non vale o quanto meno la si applica per come meglio si vuole a dispetto di quanti invece vengo messi da parte e non hanno santi in Cittadella o Asp.

Ma i miracoli per la Santa Lucia non finiscono qui.

Pur con tutte queste “incongruenze” viene emesso il decreto dirigenziale, nr. 4084 del 13/04/2022 con il quale la struttura viene autorizzata all’esercizio.

Badate bene in data 13/04/2022.

Non sappiamo quando la struttura ha comunicato l’avvio delle attività sanitarie, data da cui partono i famosi due mesi previsti dalla legge per poter richiedere l’accreditamento, ma facendo decorrere gli stessi dal 13 /04/2022 i due mesi terminano in data 13/06/2022. Ma badate bene, la Santa Lucia inoltra la richiesta in data 19/05/2022, appena un mese dopo l’autorizzazione all’esercizio.

Questa “oscena” richiesta (naturalmente in palese contrasto con lo scheletro della legalità), anziché essere cestinata viene accolta dalla Regione che dà invece impulso per attivare la procedura di accreditamento. Roba da non credere, qualcosa di “miracoloso”. Oppure i “miracoli” non esistono ed è invece tutta opera dell’uomo? Chissà, questa è un’altra storia. Tutta un’altra storia. Ed è proprio qui che per solito l’informazione si ferma per cedere spazio ad altri uffici…

I.T.