Svolta storica all’Asp di Cosenza, dopo 15 anni assegnato l’appalto per le mense

In regime di prorogatio dal 2007, di rinvio in rinvio. La nuova gara viene bandita nel 2020, nelle ultime ore la graduatoria definitiva e l'affidamento all'impresa “Ladisa”

Ben 13 anni per bandire la gara e altri 2 per portarla all’incasso. In tutto fanno 15 anni di incomprensibile (o comprensibilissimo, invece) regime di prorogatio all’interno del quale l’imponente appalto per le mense dei presidi ospedalieri dell’Asp di Cosenza non ha mai conosciuto il “brivido” della nuova assegnazione. Di anno in anno e di proroga in proroga da quel lontanissimo 2007 quando venne fatta una gara dall’ex Azienda sanitaria n.3 di Rossano sul servizio di ristorazione espletato per i presidi ospedalieri della fascia jonica cosentina e poi esteso anche a tutti presidi ospedalieri e sanitari dell’Asp di Cosenza.
Nelle ultime ore, a conclusione dell’attività esaminatrice della commissione e su gara bandita nel maggio del 2020, l’assegnazione finalmente dell’appalto. Non più in prorogatio dopo ben 15 anni. Una svolta storica per l’Asp di Cosenza, indubbiamente un obiettivo da “bollino d’oro” pienamente conquistato dal commissario La Regina (fin qui vani i “tentativi” dei suoi predecessori).
Una svolta che per arrivare a compimento ha conosciuto negli ultimi 2 anni (il bando è del maggio del 2020, la conclusione in queste ore) anche il “giallo”, il mistero della commissione che pezzo dopo pezzo ha perso quasi tutti i suoi componenti, di volta in volta dimissionari. Da qui, soprattutto da qui, i continui rinvii della palla in calcio d’angolo da maggio del 2020 ma negli ultimi giorni la svolta. L’ultima delle commissioni vigenti finisce il “lavoro” ed esamina per davvero. Consegnando la graduatoria definitiva.
A vincere l’appalto per le mense degli ospedali Asp di Cosenza è l’impresa “Ladisa”, molto vicina al massimo del punteggio in termini di offerta qualitativa ma “campione” quando s’è trattato di abbattere il prezzo, l’offerta. La combinazione dei due determinanti fattori ha consentito la vittoria della gara.
Batte di poco la “Serenissima Ristorazione s.p.a.”, se la sono giocata loro due salvo piccole “insidie” da parte di “Innova s.p.a.”. In coda proprio l’azienda che ha gestito fin qui il regno della prorogatio, la “Siarc s.p.a.”. Che peraltro, secondo il componente Pd della segreteria nazionale, Carlo Guccione, ha erogato pasti fin qui a prezzi maggiorati rispetto alla concorrenza di mercato.
«Questo servizio fornito fin qui in regime di prorogatio è costato giornalmente per la fornitura di colazione, pranzo e cena euro 13,39, mentre all’ospedale di Reggio Calabria la gara è stata aggiudicata nel 2015 a un costo di euro 9,22 (colazione, pranzo e cena) – ha commentato pochi giorni fa proprio Guccione -. L’Asp di Cosenza fino ad oggi ha pagato tre euro in più rispetto all’AO di Reggio Calabria: se si tiene conto che giornalmente vengono somministrati migliaia di pasti per i degenti delle varie strutture sanitarie e ospedaliere dell’Asp di Cosenza è evidente che si sono dovuti sopportare costi aggiuntivi per milioni di euro».
Guccione è stato assiduo “frequentatore” di questa battaglia che ha conosciuto un passaggio non da poco nel 2018 quando è stato anche sentito dalla guardia di Finanza.
Oggi il compimento di questo traguardo che è storico per l’Asp di Cosenza stagione La Regina. Dopo 15 anni la fine del regime dell’incomprensibile (o comprensibilissimo, invece) regime di prorogatio…

I.T.