Occupazione dei reparti Covid, Calabria al secondo posto

Stabile ma al doppio della media nazionale il quadro nelle intensive

Nelle ultime 24 ore, in Italia, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di “area non critica” da parte di pazienti con Covid-19 sale di un punto percentuale raggiungendo il 16% (un anno fa era al 43%) e supera il 20% in 7 regioni: Umbria (40%), Calabria (34%), Basilicata (26%), Sicilia (27%), Marche (24%), Puglia (23%), Abruzzo (22%). L’occupazione delle terapie intensive, invece, è stabile al 5% in Italia (mentre esattamente un anno segnava il 41%), ma resta al 10% in Calabria e al 12% in Sardegna. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 4 aprile 2022.
Il dettaglio regionale
Nel dettaglio, in base al monitoraggio quotidiano Agenas, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19 cala in Basilicata (26%) e Molise (15%), ma cresce in 7 regioni o province autonome: Calabria (al 34%), Emilia Romagna (14%), Marche (24%), Lombardia (11%), Sicilia (27%), Toscana (18%) e Valle d’Aosta (17%). È stabile nelle restanti 12 regioni: Abruzzo (al 22%), Campania (18%), Friuli Venezia Giulia (11%), Lazio (19%), Liguria (15%), Pa di Bolzano (12%), Pa Trento (al 12%), Piemonte (9%), Puglia (23%), Sardegna (20%), Umbria (40%) e Veneto (9%).
Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cala in 6 regioni: Abruzzo (al 7%), Basilicata (1%), Campania (6%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (4%) e Sicilia (7%). Cresce, invece, in 3: Pa Bolzano (al 4%), Toscana (8%), Umbria (3%). In Valle d’Aosta e Molise (0%) variazione non disponibile. La percentuale è stabile nelle restanti 10 regioni o province autonome: Calabria (al 10%), Lazio (8%), Liguria (4%), Lombardia (2%), Marche (4%), Pa Trento (2%), Piemonte (5%), Puglia (8%), Sardegna (12%) e Veneto (3%).