Vaccini, il mistero delle fiale sotto la voce “altro”…

Sono più di 66mila inoculate in Calabria ma non è dato sapere a chi sono state somministrate (quasi pari a quelle degli over 80). Sono tutti “fragili”? Per non dire delle dosi scongelate e poi buttate o “adattate” al primo che passa...

Situazione inoculazioni vaccini alle 19,39 del 31/3/2021 sul sito https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/

Non basta il mistero di Calabria delle fiale censite, registrate sul portale e mai inoculate fin qui (sono circa 80mila e sulla carta dovrebbero servire per i richiami, ma solo sulla carta perché non è manco detto che siano più in frigo..). No, non poteva certo bastare questo mistero tutto conterraneo. Ve ne è un altro persino peggiore, in termini assoluti. E riguarda 66.388 fiale inoculate in Calabria sotto la voce “altro”. Sì, “altro”, che poi vuol dire altri che non siano le categorie inizialmente preferenziali. Ma “altri” chi? Sono tutti “fragili” davvero?
Una cifra imponente, più di 66mila. Ma chi si nasconde sotto questa voce? Quasi pari agli over 80 fin qui vaccinati che sono 68.950. A chi è andato somministrato un quarto di tutti i vaccini fin qui inoculati in Calabria? Quasi 7 volte le forze armate (10.761). Più di 4 volte il personale scolastico (15.428). E 4 volte gli ospiti delle residenze per anziani (17.628). Appena dietro, ma mica tanto, gli operatori sanitari e sociosanitari (76.437). I dubbi e in parte le “certezze” non mancano anche perché poi se sommiamo queste 66mila fiale inoculate sotto la voce “altro” (tutti “fragili”?) e le 80mila che dovrebbero essere in frigo (col condizionale più che d’obbligo) arriviamo alla cifra monstre di 140mila vaccini che hanno preso un’altra strada in Calabria, diciamo non convenzionale. La metà di tutti i vaccini consegnati fin qui.
Ma in attesa di conoscere il destino di quelle fiale (circa 80mila) che dovrebbero essere state conservate per i richiami salvo riscontrare giornalmente che parecchi richiami mancano e che sono rinviati a data da destinarsi la domanda che si impone una resta: chi si nasconde dietro la voce “altro”, ideogramma destinatario nel grafico di Calabria di ben 66.388 vaccini? Sono tutti “fragili” davvero o si nascondono furbetti, furbastri, figliastri, regnanza o manovalanza del crimine?
Del resto non poteva andare diversamente la campagna vaccinale più complessa dal Dopoguerra nella regione più povera e predisposta al malaffare d’Europa. Nonché quella tecnicamente più sprovveduta in materia di sanità territoriale. Figurarsi poi con le fiale da inoculare d’ultima o ultimissima generazione. E già perché tra i 91 punti vaccinali regionali può tranquillamente capitare d’aver scongelato dal freezer dei meno 70 gradi le fiale Pfizer per i vaccinandi del giorno dopo, o delle ore dopo. Poi accade, e alla cittadella militare di Vagliolise a Cosenza accade che è una bellezza ma può accadere ovunque, che non si presentano tutti all’appello e le fiale scongelate non si possono più ricongelare. E che si fa? In parte, ed è accaduto, vanno perse, sono andate perse. Accade anche però che se passa di lì il “fortunato” che è in lista e senza speranza, magari bene informato qualche minuto prima, si vaccina. Si becca peraltro il Pfizer e se ne torna a casa. Del resto Figliuolo, il generale con la penna in testa, l’ha detto sin dall’inizio. Vaccinate, vaccinate. Vaccinate tutti, anche chi passa per strada. In Calabria devono averlo preso più che alla lettera. E chi “passa per strada” basta avvertirlo poco prima. E si fa trovare a fischiettare pronto da quelle parti…

I.T.