Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari all’imprenditore vibonese Vincenzo Renda, 50 anni, coinvolto nella maxi inchiesta Rinascita Scott. All’uomo – difeso dagli avvocati Diego Brancia e Francesco Gambardella – erano stati revocati i domiciliari, lo scorso 15 settembre, nell’ambito del procedimento denominato “Imponimento” in cui è indagato. Era però rimasto in detenzione domiciliare in attesa che il Riesame si esprimesse nell’ambito dell’inchiesta Rinascita Scott, decisione avvenuta definitivamente nella giornata del 6 febbraio.
Per l’accusa, “quale direttore tecnico e comproprietario della società ‘Genco Carmela e Figli Srl’, con sede legale in Vibo Valentia – si legge nel capo di imputazione – nonché amministratore unico delle società ‘Calfood srl e Itc srl’ con sede a Vibo”, avrebbe devoluto al clan Mancuso “somme di denaro secondo prestabilite scadenze temporali, consapevole del ruolo svolto sul territorio dalla consorteria e dai suoi associati, instaurando con l’una e con gli altri un rapporto di reciproci vantaggi”. Il clan avrebbe quindi ricevuto risorse economiche a scadenze fisse, mentre l’imprenditore avrebbe goduto di “tutela e protezione da possibili aggressioni da parte di altre consorterie”.