Il mistero dei tamponi antigenici, solo 60 finiscono nel report inviato al ministero

La sperimentazione dell'invio contemporaneo e quotidiano dei test molecolari e rapidi rischia di mandare ancora più in confusione il tracciamento del Covid di Calabria. Dove finiscono i riscontri giornalieri di tutti i laboratori privati?

Buona la seconda. Anzi, buono il secondo giorno perché in quello dell’esordio dei risultati dei tamponi antigenici da inviare al ministero assieme a quelli molecolari (venerdì 15) pare proprio non abbia risposto “presente” la Calabria (nella nota a corredo non è fatto presente il tracciamento diagnostico rapido). Nel report di sabato 16 invece fanno la loro comparsa i tamponi antigenici nel totale inviato al ministero (circa 2800, compresi i molecolari). Ma è il numero che colpisce, e non per forza in positivo. Solo 60 tamponi antigenici rapidi sono compresi nel totale della mappatura inviata dalla Regione al ministero. Si tratta forse di una svista o magari sono 60 i positivi al Covid rintracciati mediante i test rapidi antigenici? A leggere la nota a supporto del report inviato (295 nuovi positivi e poco più di 2.800 tamponi totalmente eseguiti con percentuale di incidenza attorno al 10% e sopra di 4 punti rispetto a quello nazionale che è al 6,2%) la cifra dedicata ai test antigenici è “solo” di 60 esami. Soltanto 60 tamponi rapidi calcolati nel totale dei 2.800 comunicati al ministero. Giusto per far apprezzare la stranezza della cifra, il dato degli antigenici nazionali oggi insertito nel report complessivo è di 214mila tamponi rapidi. E di questi “solo” 60 sono arrivati dalla Calabria? Possibile che in un giorno sono pervenuti al dipartimento Salute i risultati di 60 test antigenici quando, presumibilmente, questa è una cifra che raggiunge agevolmente anche una sola delle strutture private in una mattinata? È sbagliata la comunicazione a corredo del report oppure c’è qualcosa che non torna? Come mai la Calabria da quando è d’obbligo inserire anche gli antigenici nel report quotidiano non è praticamente salita di niente nel totale dei test rispetto a prima? Sono decine e centinaia i laboratori privati sparsi in giro ma come è possibile che non incide quasi nessuno, almeno fino ad ora, nel dato giornaliero? Certo si è in una fase sperimentale, su questo non v’è dubbio. Più o meno una settimana pare si siano dati governo e Regioni prima di decidere se andare avanti con il report con gli entigenici dentro oppure no. Così come è anche vero che il ministero è stato chiaro, le Regioni debbono inserire nel report solo test antigenici di ultima generazione, affidabili e credibili. Ma possibile che ve ne siano in un giorno solo 60 di tamponi rapidi considerati affidabili sull’intero territorio regionale?
Evidentemente, e sempre che non si sia trattato di un errore materiale nella comunicazione e comunque sempre tenendo conto della fase di avviamento e delle difficoltà oggettive nel considerare credibili tutti i dati “privati”, c’è qualcosa che non va. E più d’uno è convinto che in Calabria più che altrove sia ormai considerata quasi inarrestabile la pratica del tampone “secret”, del test non solo rapido ma “inconfessabile”. Della serie, io vengo da te laboratorio “tal dei tali” e pago ma solo ad una condizione e cioè che il risultato del tampone lo dai a me e poi tocca a me decidere il da farsi. Ovviamente, se fosse solo verosimile la versione, pratica del tutto illegittima perché ogni laboratorio privato è tenuto a comunicare immediatamente all’Asp di riferimento i positivi così da procedere poi con tampone molecolare di conferma e relativo tracciamento e quarantena. Anche se con i test di ultima generazione il ministero è stato chiaro, possono già essere considerati positivi a tutti gli effetti al 90%. Da qui la sperimentazione di inserire questi test nel report quotidiano dei tamponi totali e dei positivi. Ma possibile che dalla Calabria arrivino solo 60 test rapidi in un giorno “degni” di essere considerati inoppugnabili? Siamo in presenza di un errore, di una svista, o c’è dell’altro?

I.T.