Il blitz è un troncone di Rinascita ed è stato eseguito a Vibo Valentia ma anche in provincia di Firenze e in altre città italiane: gli indagati, oltre 60, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La droga arrivava dal Brasile e dall’Albania. Dal Paese sudamericano, le cosche calabresi e in particolare gli affiliati al locale di ‘ndrangheta di Zungrì importavano cocaina attraverso alcune ditte di import-export di marmi, niobio e manganese. La cocaina raggiungeva poi importanti piazze di spaccio sia in Toscana che in Sicilia, Piemonte e a Cosenza. Il canale albanese, invece, serviva a fare arrivare ingenti carichi di marijuana e hashish che entravano in Italia attraverso il porto di Bari, grazie a una rete relazionale costruita dai vibonesi con un gruppo di albanesi che viveva in Toscana. Stando all’inchiesta, coordinata dal procuratore Gratteri e dai pm Antonio De Bernardo, Anna Maria Frustaci e Andrea Mancuso, la fase preliminare della compravendita in Brasile e Albania veniva gestita da alcuni soggetti specializzati, dei veri e propri broker della droga. Erano i “garanti” della buona riuscita del traffico: non solo, infatti, contrattavano il prezzo direttamente con i narcos ma si occupavano anche dell’attività di approvvigionamento della cosca. Una volta che la cocaina, la marijuana e l’hashish arrivavano in Italia, il carico veniva gestito dal cartello e smistato alle piazze di spaccio dove avveniva la vendita al dettaglio. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno sequestrato in tutta la provincia di Vibo Valentia un chilo di cocaina, 81 chili di marijuana, 3952 piante di canapa indiana, 25 chili di hashish, 89 grammi di eroina, 11 grammi di funghi allucinogeni e 27 pasticche di ecstasy. Con la retata di dicembre scorso si era conclusa la fase delle indagini preliminari dell’inchiesta “Rinascita-Scott” nell’ambito della quale sono stati indagati e arrestati politici, avvocati e figure professionali di spicco collegati alla criminalità organizzata. A dicembre, infatti, la Dda di Catanzaro ha smantellato la cosca Mancuso che, in provincia di Vibo Valentia, controlla ogni cosa. Oggi la Cassazione ha confermato la custodia cautelare in carcere per 15 indagati. Il processo continua.
“Rinascita Scott”, arrivano anche conferme sulla carcerazione della maxi operazione della Dda
La Cassazione respinge decine di richieste di scarcerazione