Avrebbe agito come «articolazione di un partito politico» e questo sarebbe dimostrato anche dalle «ricevute di versamento da parte di alcuni parlamentari». E per di più, avrebbe finanziato tra l’altro le spese della Leopolda e la campagna referendaria del 2016. Con questo scenario sullo sfondo sono in corso dalle prime luci dell’alba venti perquisizioni a carico dei finanziatori della fondazione “Open”, la ex fondazione di Matteo Renzi. La procura di Firenze, guidata da una vecchia conoscenza calabrese e cioè da Giuseppe Creazzo, indaga sui soldi che numerosi imprenditori hanno versato all’avvocato Alberto Bianchi, che allo stato è indagato per traffico di influenze. Soldi versati per consulenza o attività professionale e poi finiti, secondo la procura, nelle casse della fondazione. Il corposo elenco di finanziatori sparsi su tutto il territorio nazionale sarebbe stato sequestrato proprio nell’ufficio dell’avvocato Bianchi e resta, naturalmente, top secret almeno per il momento. Creazzo è procuratore particolarmente attivo nell’individuazione di tracce di eventuale riciclaggio di denaro e anche su questo ha molto agito in Toscana. Ovviamemnte in Calabria ha lasciato il segno a Reggio e a Palmi, si è occupato di traffico di migranti e dell’omicidio Fortugno, tra le altre cose. È stato anche consulente del ministero per la riforma del codice penale e all’inizio di quest’anno era tra i papabili per prendere il posto di Pignatone alla guida della procura di Roma.
I.T.