Il “carro funebre” praticamente imposto da Asp e ospedale

 

Freni e luci non funzionanti, cambio difettoso, problemi alla frizione, revisioni non effettuate. Erano dei veri rottami le ambulanze che i gruppi imprenditoriali coinvolti nell’operazione della Guardia di Finanza di Catanzaro fornivano all’Asp del capoluogo calabrese in base ad accordi corruttivi con i dirigenti dell’azienda favoriti dalla presenza della ‘ndrangheta. Le indagini avrebbero fatto emergere, secondo quanto scrivono gli inquirenti, “un’allarmante carenza tecnica e organizzativa” in capo all’associazione temporanea di scopo di cui era capofila la “Croce Bianca”, ente controllato dal gruppo imprenditoriale Rocco che con la ditta Putrino monopolizzava le forniture, esercitando un vero e proprio dominio sull’ospedale di Lamezia Terme, a cui con procedure d’urgenza era affidato il servizio. Le ambulanze, secondo finanzieri e magistrati della Dda catanzarese, erano inadeguate non solo da un punto di vista meccanico, ma anche per cio’ che riguarda le dotazioni elettromedicali: mancavano termoculle per il trasporto di neonati, l’ossigeno era scaduto o addirittura mancava. Non meno preoccupante e’ quanto emerso in merito all’impiego del personale, non qualificato e non provvisto delle adeguate abilitazioni professionali.