“La nostra economia olivicola, la seconda regione in d’Italia in termini produttivi – si legge in una nota – certamente settore trainante per l’agricoltura calabrese e’ messa a dura prova ecco perche’ Coldiretti chiede che siano attivate le procedure di verifiche in campo, da parte degli uffici regionali, per avviare il riconoscimento della calamita’ naturale nelle aree piu’ colpite”.
“Al danno economico riscontrato gia’ nelle prime moliture c’e’ il forte e concreto rischio – afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – della crescita di importazione di olio extracomunitario che, sbucando dalle nebbie diventa magicamente olio calabrese ed Italiano solo sulla carta. Bisogna evitare che questa pericolosissima “macchia d’olio” si allarghi e favorisca comportamenti e triangolazioni scorrette che per la loro pervasivita’ assestino un duro colpo all’olivicoltura, alla valorizzazione del nostro olio compromettendo la fiducia dei cittadini-consumatori. Per questo Coldiretti sollecita piu’ e maggiori controlli all’interno della filiera compreso sugli scaffali, per evitare l’inganno ai consumatori e la beffa agli agricoltori. La produzione media annuale di olio in Calabria e’ di circa 260mila tonnellate con circa il 50% biologico, una superficie di circa 190.000 ettari e 215milioni di piante con circa 80.000 aziende ed un forte impatto sociale per la manodopera impiegata con oltre 15milioni di giornate lavorative annue”.
Olio, produzione a picco. Chiesto lo stato di calamità
Molinari (Coldiretti): crollo del 50%