Forse non è neanche il caso di parlare di “doccia gelata” perché, a quanto pare, l’acqua che scorre non l’ha mai vista nessuno per davvero. L’annuncio a questo punto autoprodotto (e amplificato mediaticamente da alcuni organi di stampa) da parte di Mimmo Lucano a proposito dello sblocco delle risorse congelate dal ministero degli Interni e dalla prefettura per quanto riguarda la prosecuzione del “modello Riace” pare proprio poggiato sulla sabbia bagnata. E già perché a chiudere per il momento la faccenda con una perentoria porta in faccia attorno all’accoglienza di Mimmo Lucano (e di Roberto Saviano a fare da sponsor ufficiale) ci ha pensato lo stesso Viminale che annuncia di non aver immaginato nessuna retromarcia a proposito dell’erogazione delle risorse. I fondi restano bloccati. È lo stesso Salvini che sarcasticamente lo sottolinea intercettato dal sito de “il Giornale”. «Sblocco dei fondi per Riace? Non mi risulta, non mi risulta affatto». Era stato lo stesso Lucano ad annunciare in precedenza che «pare che qualcuno al ministero abbia finalmente letto le nostre controdeduzioni e si sia reso conto che non solo devono ripristinare i finanziamenti ma devono anche restituire i crediti pregressi». Annunci poggiati sul nulla a quanto pare. Fonti del ministero, e il ministro stesso, smentiscono categoricamente. Interpellata anche la prefettura di Reggio Calabria dai cronisti de “il Giornale” ecco la risposta. «Non sappiamo a cosa si riferisca il sindaco. Noi non abbiamo mai fatto annunci in tal senso». E del resto non era facile immaginare che le cose sarebbero andate così, o perlomeno ancora così. Troppe ombre e troppi inquietanti sospetto attorno alla relazione dei commissari prefettizi, consegnata al ministero nel dicembre del 2016. Il “modello Riace” passato al setaccio e alle sue fatture spesso ingombranti a cominciare dalle spese per i fitti delle case (spese raddoppiate) e di proprietà di importanti figure del posto e non sempre coincidenti con il mondo del volontariato. Per non dire degli operatori, una settantina, tutti praticamente imipegati per chiamata diretta e tutti, o quasi, con legami di parentela o di forte “amicizia” con l’amministrazione comunale. Ombre ed euro che sono girati per anni a Riace e che stanno dentro una relazione che non è detto che non sia finita nel frattempo anche in altri uffici.
I.T.