A conclusione di questo anno scolastico, è arrivata una nuova bella notizia per l’Istituto comprensivo di Cetraro. Nei giorni scorsi, l’impegno e la dedizione profusi dagli alunni delle classi terze dell’istituto cetrarese nella rappresentazione teatrale “La Tavernetta”, organizzata con il prezioso aiuto e sotto la guida attenta dei professori Pino Monteleone e Angela Oliverio, nell’ambito del Progetto di educazione alla legalità “Ciak…un processo simulato per evitare un vero processo”, hanno ricevuto un meritato riconoscimento nel corso della manifestazione finale inerente lo stesso progetto, svoltasi a Vibo Valentia, nel locale Palazzetto dello sport.
La rappresentazione è stata portata in scena, nei giorni scorsi, nel Teatro comunale “Filippo Lanza” di Cetraro, ottenendo un ottimo successo. In particolare, a Vibo, dove sono giunti in delegazione e accompagnati dal professore Pino Monteleone, docente referente del progetto, e da alcuni genitori, sono stati premiati gli alunni Benedetto Bufanio, Luca Cipolla, Emmanuel Costarella, Camilla Ricco, Alberto Rizzo e Angelo Tripicchio.
Ha, inoltre, ricevuto una menzione di merito lo stesso professore Monteleone “per l’impegno costante e meritorio profuso e dedicato ai ragazzi durante le fasi del progetto; per le sue grandi qualità umane e per il contributo concreto fornito con spontanea dedizione”.
Da sottolineare che l’iniziativa è stata promossa grazie alla collaborazione tra il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro e l’Ufficio scolastico regionale, e grazie ad enti promotori quali il Centro calabrese di solidarietà, la Regione Calabria, la Fondazione Carical, il Corecom Calabria, il Comune di Mirto Crosia, il Garante regionale per l’infanzia e per l’adolescenza, l’Associazione nazionale magistrati sezione di Catanzaro, l’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia, l’Unione nazionale delle Camere minorili, le Camere minorili di Cosenza, Catanzaro e Lamezia Terme, la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Catanzaro, i Tribunali ordinari di Catanzaro, Cosenza, Lamezia Terme, Locri, Paola, Castrovillari e Lamezia Terme, e i Tribunali per i minorenni di Catanzaro e di Reggio Calabria, che hanno anche ospitato i ragazzi durante le fasi della simulazione.
Tema centrale del processo simulato è stato, in questa quarta edizione, il cyber bullismo; si è partiti, in particolare, dalla vicenda di Gaia, una ragazza vittima, appunto, di cyberbullismo, la cui storia è diventata l’occasione per avvicinare gli studenti non solo alle principali tematiche del diritto penale minorile, ma anche per indurli a riflettere sul pericolo dell’utilizzo non corretto dei più diffusi strumenti di comunicazione social, come WhatsApp e Facebook, nonché su temi più generali quali l’amore, l’amicizia, la socializzazione e il perdono, argomenti centrali per i ragazzi in fase di crescita.
All’edizione di quest’anno hanno aderito 79 scuole e il progetto è stato articolato in quattro fasi, che hanno avuto come momento centrale proprio la simulazione di un processo penale minorile, avvenuta in aule di giustizia vere e proprie.
Tutti gli alunni partecipanti si sono cimentati nel progetto in veste di attori, potendo anche contare sulla concreta collaborazione di giudici togati, onorari, avvocati e personale esperto in tematiche psicologiche e sociali.
Una grande soddisfazione, quindi, per tutti i partecipanti a questa meritoria iniziativa e per il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Cetraro, il professor Giuseppe Francesco Mantuano, soprattutto perché il progetto ha come principale obiettivo quello di contribuire in modo significativo allo sviluppo della cultura della legalità, offrendo ai ragazzi opportunità concrete di sperimentare nuovi percorsi di conoscenza e sviluppo. Durante la giornata conclusiva, moderata dal presidente f.f. del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, Luciano Trovato, sono intervenuti, tra gli altri, il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, il prefetto vicario di Vibo Valentia, Eugenio Pitaro, l’assessore regionale Angela Robbe, il presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, e il garante regionale per l’Infanzia e per l’Adolescenza, Antonio Marziale.
CLELIA ROVALE