La Corte di Cassazione (Prima sezione) ha annullato, con rinvio alla Corte d’Appello di Catanzaro che dovrà compiere un nuovo esame e poi esprimersi, la decisione dei giudici di secondo grado, nell’alveo del processo Rinascita, in merito alla richiesta di ricusazione da parte degli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese, dei giudici Brigida Cavasino e Gilda Romano. La Corte d’Appello, in precedenza, aveva escluso l’incompatibilità del giudice che “nel processo celebrato a carico di altri coimputati, aveva già valutato positivamente le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, concernenti anche l’imputato separatamente giudicato”. La difesa ha richiamato il principio di imparzialità del giudice”. Secondo i legali, “l’incompatibilità sussiste non solo quando nel primo giudizio la posizione del terzo sia stata valutata a seguito di un puntuale esame delle prove raccolte a suo carico, ma anche quando formato oggetto di una deliberazione di merito superficiale e sommaria”. La Corte d’Appello dovrà ora determinarsi in via definitiva, dopo l’annullamento del provvedimento con rinvio ad essa da parte dei giudici di Cassazione.
Rinascita, Luigi Mancuso vuole ricusare due giudici. Cassazione rinvia tutto in Appello
I giudici di secondo grado avevano respinto la richiesta dei legali del boss di Limbadi, ma la Cassazione ha annullato il provvedimento