Come si faceva da ragazzini prima di giocare una partita a pallone sotto casa, improvvisata. Ci si contava e ci si divideva in due gruppi, spesso tirando a sorte. E ogni partita era una contaminazione totale perché ti poteva capitare chiunque come compagno. Più o meno questo è successo a Crosia, centro di più di 10mila abitanti lungo lo Jonio cosentino. Tutti in due liste civiche per la corsa a sindaco. Ma tutti tutti nel senso che in ognuna delle due ci sono rappresentanti se non proprio tesserati di tutti i partiti, da Cinquestelle alla Lega agli altri. È come se il centro dello Jonio si fosse diviso non per appartenenze politiche ma per progetti, per profili, per caratteristiche e condivisioni delle cose da fare e come farle. Ed è come se i partiti e le appartenenze politiche fossero serviti solo per poter partecipare alla gara, sia pure dietro il simbolo di due forze civiche. Modello contaminazione, se vogliamo. Emblema della “liquidità” della politica dei giorni nostri ma chissà che non diventi questa, oggi come oggi, l’unica via d’uscita per la corsa alle amministrazioni locali. Dividersi per i progetti e non fingere di farlo per quantomai sbadite appartenenze politiche.
Per la cronaca ha stravinto Antonio Russo, candidato a sindaco per la lista Evoluzione. Per lui quasi 3500 voti. E sempre per la cronaca è una donna il candidato al consiglio che ha totalizzato più consensi, quasi un record in considerazione del numero dei votanti. Si chiama Gemma Cavallo, ben 1.193 voti per lei.