Il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto Sud, che il governo Meloni aveva approvato a inizio settembre. La Camera aveva già votato a fine ottobre, perciò il testo è ora ufficialmente una legge dello Stato. Al suo interno ci sono soprattutto vari interventi, come un provvedimento che lega le decisioni delle Regioni sui fondi europei a un accordo con il governo. Ma sono soprattutto due le norme significative: la prima riguarda l’introduzione della Zes unica per tutto il Sud Italia, una Zona economica speciale che prevederà condizioni favorevoli per le aziende meridionali. L’altra riguarda le regole sui Cpr, i centri per il rimpatrio di migranti che si trovano irregolarmente in Italia.
La Zes unica per tutto il Mezzogiorno coinvolgerà le Regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Una Zes è una zona economica speciale, dove ci sono procedure più semplici e regimi fiscali più vantaggiosi per le aziende. Fino a quest’anno nel Sud Italia c’erano otto diverse Zes, che avevano raggiunto risultati non entusiasmanti a cominciare dalla Zes della Calabria che non ha mai pubblicato risultati né misure né investimenti.
Dal 1° gennaio 2024, invece, avrà il via la Zes unica. La Zes durerà per dieci anni, dal 2024 al 2034. Al momento la spesa non è programmata per tutti i dieci anni anni, ma si sa già che lo Stato investirà 4,5 miliardi di euro nei primi tre anni.
Lo scopo di una Zes è rendere un territorio più attraente per chi vuole aprire o spostare un’azienda. La misura riguarderà soprattutto le imprese medie e grandi, dato che i vantaggi fiscali si applicheranno agli investimenti di almeno 200mila euro e al massimo di 100 milioni di euro. In questi casi ci potrà essere un credito d’imposta, sostanzialmente uno sconto sulle tasse per l’azienda.
In più, le procedure per abilitazioni e autorizzazioni saranno sostituite da una “autorizzazione unica”. L’idea sarebbe di restringere i tempi e tagliare le complicazioni burocratiche per avviare un’attività economica nel Meridione. Resta da vedere se la gestione della Zes, che avrà un solo centro per tutte le Regioni meridionali, riuscirà a stare al passo con le richieste. Le singole Regioni coinvolte poi potranno assumere fino a 2.200 dipendenti a tempo indeterminato e 266 a tempo determinato, in collegamento con questa nuova struttura. Ma sarà davvero tutto così fluido il percorso? Chi gestirà l’unica governance nazionale e chi e con quale criterio, dalle Regioni, indicherà il percorso assunzionale?
L’ombra del postificio per Regioni e camera di compensazione politica per la governance nazionale è dietro l’angolo…
Parte la Zes unica per tutte le Regioni del Sud
Dal 1° gennaio 2024 avrà il via la Zes unica per tutto il Mezzogiorno. Dopo la conversione in legge del decreto Sud, è ufficiale la norma che lo prevede: fino al 2034 ci saranno agevolazioni fiscali e procedure semplificate per le aziende del Meridione. Finora c’erano otto Zes diverse nelle varie Regioni