Depuratori e scarichi abusivi, una nuova ordinanza della Regione Calabria detta obblighi di controllo a Comuni e Province

Il cronoprogramma delle verifiche dovrà essere comunicato tra 4 giorni. È stato inoltre potenziato il controllo delle coste attraverso l’utilizzo di droni dotati di termoscanner

La Regione Calabria emana un’ordinanza con la quale impone obblighi di controllo e azioni concrete per la tutela del mare a carico dei Comuni, delle Province e dell’Arpacal. Un’ordinanza «storica», la definisce l’associazione Mare pulito, che ha incontrato il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
Tra gli obblighi dei Comuni, quelli di verificare il corretto funzionamento delle vasche non autorizzate allo scarico e delle fosse di Imhoff, verificare le utenze che ancora non risultano allacciate alla rete fognaria pubblica, verificare la presenza di scarichi abusivi, verificare la funzionalità delle stazioni di sollevamento installate sulla rete fognaria. Le Province dovranno invece predisporre controlli straordinari per verificare la funzionalità dei sistemi di gestione delle acque reflue urbane non collettate alla pubblica fognatura e ai depuratori dei comuni litoranei della fascia tirrenica da Nicotera a Tortora.
Stesso obbligo è fatto all’Arpacal, alla quale viene anche affidato il ruolo di supporto tecnico e operativo ai Comuni, oltre al compito di predisporre un catasto degli scarichi. Entro 5 giorni dall’emanazione dell’ordinanza (datata 7 luglio) i Comuni dovranno comunicare – si legge – «un cronoprogramma attuativo delle verifiche». Il mancato rispetto delle prescrizioni, si avverte, sarà valutato ai sensi dell’articolo 650 del codice penale.
Dalla prossima settimana, inoltre – fa sapere Mare pulito –, sarà online il nuovo portale ampliato “Difendi l’Ambiente”, gestito dalla Regione in collaborazione con la stessa associazione, sul quale ogni cittadino potrà come sempre inviare le proprie segnalazioni sulle situazioni di criticità, ricevendone immediato riscontro e ottenendo aggiornamenti sulla presa in carico e su come viene affrontata la problematica. È stato poi – aggiunge l’associazione – «potenziato il controllo delle coste attraverso l’utilizzo di droni dotati di termo scanner, con particolare attenzione sull’individuazione di scarichi abusivi e di sostanze inquinanti risalendo il corso dei torrenti. Riceveremo da parte della Regione i report delle attività svolte».