La gita sul fiume Lao era stata fatta anche negli anni scorsi ed era diventato una sorta di appuntamento fisso con l’obiettivo di conoscere le bellezze naturaliste calabresi. I 40 ragazzi erano accompagnati dalla dirigente scolastica Francesca Morabito, da due professori e dal segretario della scuola. Alla conquista delle meraviglie del Pollino direttamente dalla Piana di Gioia Tauro. Due continenti differenti. Dentro le gole del Pollino un fiume storto e nervosissimo, il Lao. Che non si ferma mai e che si incazza del tutto quando è piovuto parecchio di recente e piove ancora. Si fa curvo, poi con onde, sempre teso e mai lineare. Non è per niente un gioco da ragazzi “sfidarlo” a colpi di rafting eppure è pratica, questa, assai diffusa e più o meno per 3 stagioni l’anno. Casco, giubbotto e via, l’adrenalina è troppo forte. «Eppure io non avrei mai né consentito né fatto consentire che una scolaresca scendesse tra le gole nel Lao in una giornata da allerta meteo gialla e con giorni e giorni di pioggia alle spalle» confessa Carlo Tansi a “La C News24”. Esperto tra i non moltissimi in regione, Tansi, come è noto non le manda a dire e così è stato anche stavolta. Ma allora, chi e perché ha consentito una gita sul Lao in condizioni del genere? Il ministro chiede chiarimenti all’Ufficio scolastico regionale. Non siamo all’ammonimento né allo stop generalizzato delle “uscite” ma ad una stretta “parentela” sì. Perché un nucleo di sportivi e “azzardatori” amartoriali (adulti e vaccinati) è un conto. Altro è una gita di scuola superiore. Non è proprio la stessa cosa a pensarci bene.
La natura la il suo, il fato manco a parlarne, la casistica ci mette lo zampino. Accidentalità, nel coacervo dei grandi numeri. Ma la domanda sempre quella rimane. Perché sfidare il Lao in una gita scolastica?
«Le nostre attività si svolgono tutte in assoluta sicurezza. Siamo a disposizione degli inquirenti, abbiamo fatto il possibile per trovarla». Lo dice a LaPresse uno dei responsabili della Pollino Rafting, centro che ha organizzato l’escursione di rafting sul fiume Lao, nel corso della quale Denise Galatà ha perso la vita. «L’attività è sicura, ma come in molte cose della vita c’è sempre l’incognita della tragica fatalità, dell’imprevisto», ha aggiunto.
Lapress interpella anche Benedetto Dal Zoppo presidente della Firaft, Federazione italiana rafting: «Al momento stiamo raccogliendo solo dati, c’è una inchiesta in corso e non ci permettiamo di prendere posizioni. Questa vicenda è sconvolgente, pensare ad una ragazza che va a divertirsi e poi succede quanto accaduto è qualcosa difficile da commentare. La prima cosa da fare è aspettare che escano cose ufficiali, prima di allora è inutile. Il Lao è un fiume particolare, che non ha accessi comodi, quando sei nella gola non è poi così facile uscirne. Il rafting – continua Dal Zoppo – è uno sport praticato in tutta Italia e in tutto il mondo. Ci sono soltanto nel nostro Paese centinaia di migliaia di persone che scendono tutti gli anni. Sono dell’idea che non deve succedere mai niente ma purtroppo siamo in un ambiente nell’acqua. Anche anni fa sono capitati degli incidenti, ricordo quello successo poco tempo fa in Liguria, con quel ragazzo rimasto impigliato in una pianta. Siamo in un ambiente naturale che non è il nostro e ci sono delle cose che purtroppo succedono. In questo momento più che stare vicini alla famiglia non possiamo fare, a pensarci è una cosa che fa stare male tutti».
La rabbia però è tanta, tantissima. A Rizziconi tanti ricordano la giovane che ha perso la vita durante il rafting. «Denise era una ragazza generosa che frequentava la nostra parrocchia e dava una mano nell’Azione Cattolica», dice sempre a LaPresse don Nino Larocca, parroco del centro della Piana di Gioia Tauro. «C’è tanto dispiacere, tanto dolore per quello che è successo: una cosa imprevedibile. Nelle prossime ore mi recherò a casa della ragazza», aggiunge il religioso. «Questa morte è una tragedia per tutti noi. Sicuramente il giorno del funerale sarà indetto il lutto cittadino», spiega invece Alessandro Giovinazzo, sindaco di Rizziconi. «Già ieri sera – aggiunge Giovinazzo – sono andato a casa dai genitori di Denise anche se era una situazione su cui c’era poco da fare. Sono costernato, io ho saputo del ritrovamento del corpo dagli organi di informazione. I familiari già ieri sera tardi sono andati a Laino Borgo dove il comune si è messo a disposizione per trovare loro un alloggio. Si è sperato fino all’ultimo. È da ieri che tutta la cittadinanza sta vivendo questo dramma perché qui ci conosciamo tutti. Denise si era affacciata adesso alla vita, chissà che progetti aveva».
«Una ragazza a 18 anni non può morire così, aveva una grande voglia di vivere, era meravigliosa: non si può morire così», non riesce a trattenere le lacrime Elena Franco, la zia di Denise Galatà.
Rabbia e disperazione nelle parole dei parenti che nel pomeriggio hanno raggiunto il luogo in cui è stato individuato il cadavere di Denise: «Lì in fondo non ci doveva essere il carro funebre – continua la zia – ma la macchina per portarla in chiesa per sposarsi. Lei meritava il suo futuro, aveva un fidanzato, dei sogni, ora non li ha più».
Punta il dito contro la decisione di permettere a quegli studenti del liceo “Giuseppe Rechichi” di Polistena di fare rafting nonostante la piena del fiume e la forte corrente: «Non è giusto – spiega la zia Elena tra le lacrime – io non dico che è colpa di chi li ha portati qua, però se il fiume era in piena non andavano portati sti ragazzi. È tutto finito: Pasqua, Natale, non ci saranno più feste per noi. Lei meritava tutto, meritava di vivere i suoi sogni che invece sono finiti nel nulla».
Anche il sindaco di Polistena, Michele Tripodi, ha voluto esprimere il proprio cordoglio per l’accaduto: «È un grande momento di dolore e di lutto che coinvolge oltre che le comunità di Polistena e Rizziconi – ha scritto su Facebook – un forte abbraccio ai genitori di Denise Galatà, alla comunità scolastica del Liceo ‘G. Rechichi’, agli amici, ai compagni e a tutte le persone che le hanno voluto bene ed in queste ore hanno atteso con dolore e speranza una notizia diversa. La morte non dovrebbe mai investire i sogni dei giovani che si affacciano alla vita. A nome della città di Polistena esprimo sentite condoglianze ai familiari. Riposa in pace Denise…».
Denise, la gita e la “sfida” al fiume Lao
L’associazione che ha organizzato l’escursione: «A disposizione degli inquirenti, tragica causalità». Il dramma della comunità di Rizziconi. «Era una ragazza generosa». I dubbi del ministro e la rabbia dei parenti. E quell'allerta meteo (gialla) poco o scarsamente considerata...