Il teatro Morelli pieno, le foto, le bandiere. C’è più o meno tutto del copione salviniano a Cosenza in in pomeriggio di tensione (proteste fuori e contromanifestazione negata) ma anche di qualche certezza. A partire dal succo politico che il leader della Lega aveva già “servito” prima a Lamezia. 《Cerchiamo un candidato nuovo, fuori dagli schemi di partito e non imposto da nessuno》. Chissà se anche per questo Mario Occhiuto non s’è presentato in teatro. Tant’è. Al netto della retorica salviniana e della coerografia di supporto il senso politico del comizio in teatro lo possiamo racchiudere così. Cerchiamo assoluto rinnovamento, ha ripetuto più volte. Vogliamo un nome che sia fuori dalle logiche e dagli schemi di partito. 《Questa è la nostra intenzione, poi per carità discutiamo. Ma discutiamo semmai di problemi politici, se qualcuno ha problemi di altra natura è fuori》. Della serie, noi vorremmo un candidato del tutto nuovo e proiettato verso il futuro ma questa è la nostra visione. Se poi gli alleati o presunti tali fanno problemi siamo pronti a discutere su tutto e tutti ma a patto che ci presentino nomi con problemi solo politici e non di altra natura. Con poco o altro da aggiungere e con orecchie a fischiare, dentro e fuori il teatro. Del resto poi Salvini racchiude benissimo nello slogan finale il suo ragionamento a forma di appello. 《Riprendetevi la Calabria e Cosenza, da qui al voto vi voglio portatori sani di cambiamento》. Più chiaro di così. Per niente banale il passaggio sulla lotta alla mafia. E ammirazione per quei magistrati che la combattono in gran silenzio senza mai farsi vedere in tv…
《Vogliamo un candidato che abbia solo problemi politici, non di altra natura》
Matteo Salvini da Cosenza lancia messaggi chiari alla coalizione: cambiamento e nessun conto aperto con la giustizia