Ma il Pd, generalmente considerato si intende, ha vinto o ha perso o ha pareggiato dietro queste urne? Ha terminato la discesa verso l’estinzione? Ha invertito davvero la rotta? I numeri, quelli freddi freddi che possono tenere conto fino ad un certo punto pure delle paranoie, dicono di sì. La discesa si è interrotta ed è pure scattato un sorpasso sui Cinquestelle, sia pure in discesa e a folle visto il precipizio dei pentastellati (6 milioni di voti in meno nel Paese e 200mila solo in Calabria). Ma sempre sorpasso è. Quindi la si apre una bottiglia di spumante? Zingaretti e Gentiloni l’hanno fatto la sera stessa e l’hanno postato pure il brindisi. Ma a leggere un lungo e complicato e iperbolico post di Matteo Orfini oggi viene da alzare il freno a mano. Non lo ripubblichiamo, lo sintetizziamo per far prima. Cari compagni, c’è poco da festeggiare con una destra al 40%. Pancia a terra e andiamo a lavorare nelle zone del disagio che abbiamo abbandonato. Già, analisi corretta. Ma Orfini dov’era quando il Pd abbandonava le strade del disagio e si rivolgeva ai salotti? E poi, chi l’ha detto che non si può andare di pancia a terra a caccia del riscatto sia pure dopo un (piccolo) brindisi per l’interuzione della discesa che portava all’estinzione? Per Orfini non si può, è sbagliato. E parte il sermone. Segue un elenco numericamente imprecisato di insulti su scala nazionale finché, in chat, non appare Barbara Panetta. Non proprio un nome e un volto nuovo per le cose di Pd in Calabria. Che entra nella diatriba con un commento secco secco quanto micidiale, «sei ridicolo». Già, proprio così. Da militante a militante, sia pure con scale gerarchiche differenti. E Barbara Panetta è la presentatrice in Calabria della lista “Piazza Grande”, quella che al congresso nazionale ha eletto a segretario Nicola Zingaretti. Della serie, non proprio una militante qualsiasi. «Sei ridicolo», tuona. Ovviamente provocando la reazione di Orfini, per la verità mai scomposta. Anche qui lo scambio in chat è lungo, conviene andare di sintesi nei passaggi essenziali. Al netto del tentativo di Orfini di gettarla in ironia Panetta incalza ancora. È ipocrita e democristiano cercare di “non vincere” anche quando si “non perde”. È a questo punto che Orfini getta la maschera. «Immagino tu ti riferisca, quando dici che parlo a vanvera, a quanto ho recentemente detto sul Pd calabrese». Apriti cielo. «Avreste dovuto vedere e correggere per tempo i disastri del Pd calabrese» prosegue Panetta. «Mi riferisco alle parole sul presidente Oliverio, uomo serio e politico lungimirante che invece di essere affiancato dal partito si è tentato di isolarlo. La Calabria alle europee prende un punto percentuale in più della media del Mezzogiorno… ». «Se per te quel risultato è un buon risultato mi arrendo – risponde Orfini -. E non mi pare che Oliverio sia isolato». «Hai ragione – fa Panetta – non lo è più. A Reggio città il Pd è il primo partito e la Calabria offre spunti positivi oppure neanche questo vuoi concedere… ». A questo punto Orfini ricorda di aver commissariato il Pd calabrese e di intravedere questo dietro il livore di Panetta. Che però replica… «Il Pd calabrese non è stato commissariato, ti ricordo che era scaduto il mandato al segretario da lungo tempo, hai solo scelto d’imperio una guida esterna invece di fare un congresso e lasciare la scelta ai calabresi… ». A questo punto interviene pure Carmine Quercia. «Commissariare il Pd calabrese è stata la scelta peggiore – sentenzia – avresto dovuto permettere la celebrazione del congresso». Orfini si difende, «qualcuno ha fatto finta per tre volte di volerlo ma di fatto non si convocava il congresso per non farlo fare e con me certi giochetti non si fanno». Ma Quercia incalza ancora, «per anni avete isolato Oliverio, vedi la sanità». Rientra Panetta, «avete punito chi voleva il congresso in Calabria dando soddisfazione a chi ha giocato a fare il furbo». «Non avete rispettato le regole» fa Orfini. E Panetta, «fai i nomi di tutti allora, falla completa». Chiude Quercia, «non avete avuto alcun rispetto dei circoli, degli iscritti, dei compagni». Stop della chat. Cronaca di quello che doveva essere il giorno dopo una “non sconfitta” in casa Pd, perché a chiamarla vittoria si irrita Orfini. E giovedì c’è direzione nazionale chiamata ad analizzare il voto e a proiettare il partito verso le elezioni amministrative che verranno, Calabria compresa ovviamente. E a giudicare dalle performance su facebook anche le “non sconfitte” porteranno alle “non tregue”. E la Calabria sennò a che serve…
I.T.